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Oggi una nostra lettrice, Elena Burri, c’invia il racconto della visita a Torri del Benaco che ha fatto qualche giorno fa.
Se anche voi volete inviarmi il racconto di qualche vostro viaggio o di qualche ricetta che vi è riuscita particolarmente bene, me la potete inviare al seguente indirizzo email: inguaribile.viaggiatore(at)yahoo.it
Ecco il suo racconto:
C'è un posto sul Lago di Garda che sembra appena uscito dalla tela di un pittore.
A dire la verità sono innumerevoli i luoghi incantevoli che si affacciano sul maggiore lago italiano, ma in questo caso mi riferisco a Torri del Benaco, paesino della sponda orientale del Garda. Tremila abitanti appena, ma una storia lunga e ricca di fascino che si respira ancor oggi nelle piccole vie del centro.
Per arrivare alle origini di Torri del Benaco bisogna andare molto indietro nel tempo, fino alla preistoria, quando la piccola perla lacustre era già abitata, come testimoniato dalle incisioni rupestri ancora oggi visibili sulle colline attorno al paese. Per visitare questo piccolo centro è sufficiente parcheggiare l'auto e passeggiare tra i vicoli preparandosi a cogliere gli innumerevoli scorci che la visita offre.
Si può lasciare l'auto nel grande parcheggio a pagamento che si trova ai piedi del castello scaligero, ma io preferisco iniziare il mio giro dalla parte opposta, dalla piazza che ospita la chiesa parrocchiale. Quest'ultima, dedicata ai Santi Pietro e Paolo e di epoca settecentesca, merita sicuramente una visita.
Da segnalare, all'interno dell'edificio religioso, un bellissimo organo costruito nel 1745 da Giuseppe e Angelo Bonatti di Desenzano.
Uscendo dalla chiesa non si può non rimanere incantati: proprio di fronte si stagliano il lago, il cielo, le montagne. Tre elementi naturali che si fondono in un quadro perfetto e danno vita a un paesaggio che da serenità. Almeno così è per me. L'acqua che ondeggia placida fino al limite con i monti ha la capacità di infondermi tranquillità.
A proposito di monti: osservando il panorama antistante si scorge un monte in particolare, è il Pizzocolo (1582 metri). Questa montagna è conosciuta anche come Naso di Napoleone e in effetti non è difficile scorgere davanti a sé un profilo. Furono proprio i soldati delle truppe napoleoniche, all'epoca dell'occupazione francese, a vedere nella parte più elevata del monte il naso dell'imperatore francese.
Lasciandomi la chiesa alle spalle noto, alla mia destra, alcuni sub che si stanno per immergere nelle acque del lago e mi avvicino incuriosita. Scopro così che questo punto del lago rappresenta uno dei siti più apprezzati per le immersioni subacquee, offrendo la possibilità di addentrarsi tra le rocce sommerse e di poter fare incontri ravvicinati con le diverse specie di pesci che popolano il lago. Un cartello segnala che a meno 24 metri è possibile ammirare un presepe sommerso.
Proseguendo la passeggiata alla scoperta del centro di Torri del Benaco si può scegliere se percorrere il lungolago o la via interna che attraversa il paesino. Io scelgo la via interna e mi lascio il lungolago per il ritorno. La strada che percorro è, come tutto il resto, caratteristica, piena di negozietti, bar e locali pronti a soddisfare le varie esigenze di shopping o ristoro. Nei punti in cui la via principale interseca altre viuzze e vicoli, se si volge lo sguardo alla propria destra, si possono vedere spettacolari scorci cui fanno da sfondo le acque del lago. Proseguendo la passeggiata si arriva al porticciolo.
Qui la via principale sfocia in una piazzetta incantevole, contornata da una chiesetta, risalente al XIV secolo, che è un autentico gioiellino, da bellissimi palazzi dai balconi fioriti, da un raffinato hotel con terrazza con vista spettacolare sul porto, e dal castello scaligero che si staglia proprio di fronte al porticciolo e dall'alto sovrasta tutto il paese. Impossibile proseguire senza fermarsi a sorseggiare una bevanda in uno dei localini della piazza.
La visita può proseguire con una tappa al castello, autentica testimonianza dell'importanza strategica e militare che Torri del Benaco ebbe in epoca romana. Al suo interno, il maniero ospita diverse sale contenenti cimeli e oggetti storici. Nella sala della pesca si trovano imbarcazioni e attrezzature utilizzate in epoche passate dai pescatori del lago. Si tratta di strumenti originali e peculiari così come i prodotti ittici che erano destinati a catturare. Un'altra sala del castello è dedicata all'oliva e al torchio.
La produzione di olio d'oliva era infatti la principale attività di questa parte del lago assieme alla pesca, e la produzione continua anche oggi. I camminamenti del castello offrono poi la possibilità di godere di una vista mozzafiato sul paese sottostante e su buona parte del lago.
Se a questo punto sentite profumo di agrumi non vi state sbagliando: sul lato meridionale del castello si può ammirare la serra dei limoni, risalente al 1760. La limonaia di Torri del Benaco è una delle poche ancora in funzione di tutto il lago.
La fioritura dei limoni si ha a maggio e prosegue fino a giugno, luglio, a volte fino ad agosto. Oltre ai limoni nella serra si coltivano anche cedri, mandarini e aranci.
É arrivata l'ora di pranzare, e non c'è che l'imbarazzo della scelta. Se la scelta del locale può risultare complicata data l'abbondanza di bei ristoranti, sulla scelta del menù non ci sono dubbi: piatti a base di pesce di lago. Dopo pranzo proseguirò la mia passeggiata alla scoperta di Torri del Benaco sul lungolago e mi sollazzerò sulla spiaggetta di sassi all'inizio del paese che avevo adocchiato arrivando. L'acqua del lago in questo punto è particolarmente pulita e limpida, quindi credo che ne sfiderò la temperatura, piuttosto fresca, e mi concederò un bel bagno ristoratore.
Aspetterò il tramonto e mi godrò l'immagine del sole che, mentre declina tra le montagne, colora di rosso e arancio il cielo e le acque del lago.
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