La Torta di Santiago è una ricetta tradizionale della cucina della Galizia, la si può trovare in quasi tutti i panifici e nelle città e paesi che si affacciano sull’area che percorre il Cammino di Santiago, e in tutta la Galizia soprattutto durante il mese di luglio , mese in
Cammino di Santiago
cui si festeggia il santo (25 luglio) e la prima settimana di agosto.
Questa torta è il dolce tipico di Santiago de Compostela il famoso santuario che si trova in Spagna precisamente in Galizia, che ogni anno è meta di migliaia di pellegrini che raggiungono il santuario a piedi attraverso il famoso tragitto denominato ”Camino de Santiago de Compostela ” per rendere omaggio alla tomba di San Giacomo.
Giacomo di Zebedeo, detto anche Giacomo il Maggiore, nacque in Giudea, nel 43 o 44, fu uno dei dodici apostoli di Gesù.
Dopo la morte e la resurrezione di Cristo, Giacomo assunse un ruolo di spicco nella comunità cristiana di Gerusalemme. Una tradizione risalente almeno a Isidoro di Siviglia
Santiago Matamors
racconte che Giacomo andò in Spagna per diffondere il Vangelo. Se questo improbabile viaggio avvenne, fu seguito da un ritorno dell’apostolo in Giudea, dove, agli inizi degli anni quaranta del I secolo il re Erode Agrippa I «cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa, e fece uccidere di spada Giacomo fratello di Giovanni».
Giacomo fu il primo apostolo martire.
La Legenda Aurea, racconta che, i suoi discepoli ne trafugarono il corpo che riuscirono a portare sulle coste della Galizia.
Il sepolcro contenente le sue spoglie sarebbe stato scoperto nell’anno 830 dall’anacoreta Pelagio in seguito ad una visione luminosa. Il vescovo Teodomiro, avvisato di tale prodigio, giunse sul posto e scoprì i resti dell’Apostolo. Dopo questo evento miracoloso il luogo venne denominato campus stellae (“campo della stella”) dal quale deriva l’attuale nome di Santiago de Compostela, il capoluogo della Galizia. Eventi miracolosi segnarono la scoperta dell’Apostolo, come la sua apparizione alla guida delle truppe cristiane della reconquista nell’840, durante la battaglia di Clavijo e in altre imprese belliche successive, in cui avrebbe versato talmente tanto sangue di musulmani da meritarsi nella fantasia popolare altomedievale il soprannome di Matamoros (Ammazzamori), che comunque gli rimarrà per sempre.
Santiago a Campostela
La tomba divenne meta di grandi pellegrinaggi nel Medioevo, tanto che il luogo prese il nome di Santiago (da Sancti Jacobi, in spagnolo Sant-Yago) e nel 1075 fu iniziata la costruzione della grandiosa basilica a lui dedicata. Nel IX secolo, Alfonso II il Casto, Re delle Asturie e della Galizia, fece costruire un tempio là dove fu identificato il sepolcro dell’apostolo Giacomo (Santiago in spagnolo). San Giacomo si prodigò per evangelizzare i popoli della Galizia e proprio qui, nel I secolo d.C., i suoi discepoli ne seppellirono il corpo. Da allora, pellegrini da tutto il mondo giungono per rendere omaggio a San Giacomo Maggiore e visitare la Basilica che custodisce un cospicuo numero di
Pellegrini medievali
reliquie. Inoltre, dal 1993, il Cammino di Santiago è entrato a far parte del patrimonio UNESCO.
Nella chiesa cattolica san Giacomo il Maggiore è festeggiato il 25 luglio. cfr Wikipedia.
Ma ritorniamo al nostro dolce, che viene chiamato cosi’ perchè viene offerto alle migliaia di pellegrini durante il Cammino di Santiago che raggiungono il santuario a piedi, gli ingredienti principali sono mandorle, zucchero e uova.
Le mandorle polverizzate vengono mescolate ad uova e zucchero in parti uguali, creando cosi’ una massa compatta a cui viene aggiunto del burro, ed aromatizzata con cannella e limone, successivamente viene cotta a 180 ° C – 200 ° C per circa 45 minuti. Infine viene cosparsa di zucchero a velo su di un modello della croce di Santiago di modo che una volta rimosso viene impressa la croce sul dolce. Alcune ricette possono incorporare brandy o cognac.
Nulla conosciamo sul consumo di mandorle in Galizia in epoca medievale, ma ci è noto il costo elevato di questo alimento, un lusso riservato a pochi.
Questa torta torta di mandorle oggi conosciuta come la Torta Santiago, e le prime notizie risalgono al 1577 durante una visita di D. Pedro de Porto Carrero all’Università di Santiago anche se allora si chiamava “reale torta”.
Le prime ricette attendibili provengono dalle note Luis Bartolomé de Leybar e risalgono al 1838 sotto il titolo di “Torta di mandorle “.
Croce di san Giacomo
L’origine della Croce di Santiago rappresentata nella sua superficie la si fa risalire al 1924 anno in cui, più grande pasticceria di Santiago, Casa Mora, ne ideò la decorazione la comincia a decorare con quella che sarebbe poi diventata la sua caratteristica: la croce, simbolo di un antico ordine monastico-militare sorto nel XII secolo nel Regno di León e reso dinastico nel 1482. L’Ordine (ma anche la torta) deve il proprio nome al santo patrono di Spagna, Giacomo il Maggiore, sotto la cui egida i Cristiani della Galizia e delle Asturie iniziarono nel IX secolo a combattere i Musulmani di Spagna.
Il 3 marzo 2006 la Torta di Santiago è un prodotto che può fregiarsi del marchio DOP (Denominación de Origen Protegida).
L’aroma caratteristico di questa torta è una miscela equilibrata tra le mandorle e le uova, quando si taglia il contenuto deve avere un colore dorato e la sua consistenza deve
Torta santiago aperta
essere leggermente spugnosa.
Solitamente la si serve accompagnata da un vino dolce da dessert, servito molto freddo.
Una curiosità, la capasanta, la famosa coquille saint jacques o conchiglia di San Giacomo è il simbolo del pellegrinaggio nella città di Santiago de Compostela.
I Pellegrini raccoglievano sulle spiagge della Galizia e sulla costa di Finis Terrae (in lingua galiziana Fisterra) le conchiglie di San Giacomo, che doveva essere cucita sul mantello o sul cappello ed era l’indicazione o il simbolo da mostrare a tutti che il Pellegrino aveva raggiunto e visitato la tomba di San Giacomo in Galizia nella penisola iberica.
conchiglie di san giacomo
Le conchiglie di San Giacomo, trasportate e custodite con molto rispetto, servivano come certificazione da mostrare alle autorità preposte una volta rientrati nella città o paese natale per ottenere esenzioni dalle tasse o dal pagamento di pedaggi lungo il viaggio di ritorno.
Oggi,nei moderni pellegrinaggi, le conchiglie di San Giacomo possono essere trovate e comprate lungo tutto il tratto del “Cammino” da Roncisvalle fino all’arrivo nella città di Santiago de Compostela e vengono esibite con orgoglio sui moderni e utili zaini a testimonianza del moderno sacrificio lungo tutto il tratto del pellegrinaggio.
antica stampa pellegrino con conchiglia di san giacomo cucita sul mantello
nel corso dei secoli una volta arrivato sulle spiagge della Galizia il pellegrino raccoglieva una capasanta e la cuciva sul mantello a testimonianza dell’avvenuto pellegrinaggio, si trattava di una sorta di attestazione. Oggigiorno invece la capasanta viene attaccata sugli zainetti dai vari pallegrini già alla partenza ed è diventata un simbolo di riconoscimento che li differenzia dai normali turisti, spesso chi espone questa conchiglia viene riconosciuto da chi abita sulla via di Compostela e invitato ad entrare in casa per riposare o sfamarsi o addirittura per passarvi la notte.
Ingredienti:
- 250 g di mandorle tritate
- 50g di farina
- 3 uova più 4 tuorli
- 2 cucchiai di burro
- 200 di zucchero
- la buccia di un limone grattugiata
- 1/2bustina di lievito in polvere
- 1 pizzico di sale
Esecuzione:
In una terrina mischiate le mandorle con lo zucchero ed aggiungete poi il resto degli
torta di santiago
ingredienti uno alla volta, sempre mescolando, unendo il lievito per ultimo. Imburrate e infarinate leggermente uno stampo meglio se a cerniera e versatevi il composto. Cuocete la tarta de Santiago per 25 minuti circa a 180°, sfornatela ed aspettate che si raffreddi prima di toglierla dalla tortiera. Decorate in modo tradizionale con zucchero a velo ed uno stencil con la classica croce di Santiago.
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