Torta Pere Con Mandorle E Fragranza Di Amaretto E ... Omologazione? No, grazie!

Da Valentina
Accade tutto quando sei piccola, pubblicità su pubblicità di bambolotti, cucine, carrelli della spesa, casse, siringhe e stetoscopi, ti inculcano già in tenera età ciò che dovrai diventare da grande: una mamma, una casalinga, una cassiera, una infermiera. 

Poi cresci e arriva l'esame di terza media, cosa vuoi fare da grande? Come se a 14 anni tu fossi in grado di scegliere sul tuo futuro.E poi scegli una scuola, a volte non proprio quella che darà origine a ciò che diverrai, ma come 'fanno tutti', ti unisci al gruppo e ti iscrivi. Scientifico, Linguistico, Ragioneria, Classico, queste erano le mie scelte di allora, ora si è aggiunto altro, ma sempre là resti.Poi arriva l'esame del quinto superiore, la scelta dell'università, la fai, non la fai, non ne sei convinto, ma tutti si iscrivono che fai, diventi l'unico a non iscriverti? E ti iscrivi, scegli una facoltà, che poi magari non è proprio quella dei tuoi sogni, ma lo fanno tutti, poi se non ti iscrivi che farai? Ti metti subito a lavorare? A 19 anni? E trascorrono altri anni, in cui ti accorgi magari che hai sbagliato facoltà, che forse non era tanto sbagliato lasciare gli studi ed andare a lavorare, ma oramai è tardi, ti devi laureare.E ti laurei.Poi arriva il lavoro. Tutti lavorano e tu sei l'unico che ancora cerca, e di certo la 'società' non aiuta, perché ti 'dice' che finita l'università o fai un master o vai a lavorare o ti sposi. Ma tu pensi che sia troppo presto per il matrimonio, sempre se hai avuto la fortuna di essere fidanzato prima.Così inizi a lavorare.Lavorano tutti.Arriva, poi, ad un certo punto che tutti si sposano, è la 'società' che detta legge. E che fai? Tu non ti sposi? Lo fanno tutti. Allora cerchi di risparmiare, perché non tutti hanno la fortuna di fare nozze spesate, di essere aiutati dai genitori.Dopo alcuni anni arrivi al matrimonio. La 'società' sostiene che dopo meno di 3 anni devi avere figli. E che fai? Tu non ne fai? E allora giù a procreare tutti.Sempre quella 'società' bastarda, dei tempi del liceo, ti dice che tutti fanno figli perché tu no?E allora iniziano le prime rappresaglie, di coloro che non riescono al primo tentativo, e passa un anno, poi ne passa un altro e un altro ancora, gli anni di matrimonio aumentano, intorno a te figli a non finire e tu, lì, che tenti e ritenti e la 'società', invece di aiutarti, ti seppellisce ancora di più. Perché se due o tre anni dopo il matrimonio non fai figli, sei un diverso, sei catalogato come uno che figli non ne vuole, che non sa dove metterli, che la casa è piccola, che lo stipendio non basta, che la pazienza vacilla .... e sempre la stessa 'società' , quella dei tempi del lavoro, li continua a reclamare e tu, non sei riuscito ad omologarti in linea con il resto del mondo, tu sei l'unico senza figli, non per le mere dicerie di paese, non per tua scelta, ma perché così va la vita.La vita che è una continua ruota che gira, perché poi quando arrivano i figli, si ripetono gli stessi errori che abbiamo vissuto noi, per conto dei nostri genitori. E l'omologazione continua. Arriva il battesimo, e la bomboniera mia dev'essere più bella della tua; arriva il 1° compleanno e c'è la gara della torta e dell'allestimento più bello; arriva la 1a elementare e il diario mio è più bello del tuo, arriva la 1a comunione e il ristorante dev'essere migliore di quello del tuo compagno, e poi arrivano le medie, e le superiori, e l'università e tutto gira e rigira, in un turbinio di scelte scapestrate perché così fan tutti, perché così va fatto. Ma chi lo dice? Dove sta scritto? Illuminatemi.Che ad una mia affermazione sul cellulare no a 9 anni mi son sentita dire 'e ma così tuo figlio diventa un emarginato' ... ho perso le parole, come affermava Il Liga nazionale.E così ti guardi dentro e cosa vedi? Vedi una persona che per una volta nella propria vita non si comporta come un pecorone, uno che siccome lo fanno tutti lo devi fare anche tu, perché io sono per la non omologazione, la diversità è bella, la diversità aiuta a lottare, ad essere fieri, ma soprattutto sottolinea chi sei. E tu sei uno che di figli ne voleva tre, ma che il destino, il fato o chi diamine sta dietro questa vita, non te ne ha mandato nemmeno uno.E il mondo va così, la vita è piena di ostacoli, ma tu riesci ad affrontarli tutti, a  ritagliarti lo stesso un piccolo spazio nell'universo, un posto tutto tuo, dove nessuno ti dice più cosa fare, quale moda seguire, ti senti finalmente libero di scegliere e di essere te stesso.Io sono me stessa e mi sento libera e nessuno, nemmeno la vita, potrà togliermi questo stato mentale.

Ingredienti:
215 gr farina di farro bio100 gr mandorle tritate75 gr zucchero muscovado 2 uova50 gr margarina2 gr sale rosa dell'Himalaya1 bustina lievito per dolci30 ml liquore amaretto100 ml latte di soia e riso bio2 pere keiserProcedimento:
Preriscaldate il forno a 190°.Triturate le mandorle con un mixer, mettendone da parte 30 gr.

Nello stesso mixer unite alle mandorle, la farina, lo zucchero, il sale, il lievito, la margarina, le uova, il latte vegetale e il liquore, mixate fino ad incorporare tutti gli ingredienti.

Versare nello stampo, il mio di silicone e misura 26 cm.

Pelare ed affettare le pere a spicchi, adagiare premendo leggermente sulla superficie, cospargere con la restante granella di mandorle.

Infornare a 180° per 30-35 minuti forno statico.

Sfornare e far freddare. 


Con Questa Ricetta Partecipo Al Contest Di Ajò a Pappa!!!!



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