Torta povera - Miascia all'uva

Da Enricogrz
Non serve complicarci, siamo gente semplice. Polenta e bolliti. Pane inzuppato nel vino rosso. Se ne avanza un bicchiere, diamo un goccio anche ai tortellini. Siamo gente da ricette tramandate oralmente o su quadernetti sfibrati di generazione in generazione. Siamo gente da cucina povera, da cucina popolare: arte gastronomica con cui l'abilità e l'ingegnosità delle massaie hanno ottenuto una cucina innovativa. Regola numero uno: si butta via niente, si impara a riutilizzare tutto. Il pane raffermo serve, sempre.Un detto popolare lecchese recita: "Pan poss, vin brusch e legna verda fan l’ecunumia d’una ca". Senza questo non poteve fare una miascia.
Ingredienti
150 gr di pane raffermo
1/2 bicchiere abbondante di latte
1 cucchiaio di uvetta sultanina
300 gr di acini di uva
1 pera
50 gr di zucchero
1 cucchiaio di farina bianca
1 cucchiaio di farina gialla
scorza grattuggiata di 1 limone
1 uovo
un rametto di rosmarino
burro
Tagliate il pane a fette sottili, copritele con il latte di vacca e lascitale ammorbidire per una mezza ora, nel mentre mettete in ammollo in acqua tiepida l'uvetta. Lavate e asciugate gli acini dell'uva fresca, tagliateli a metà e privateli dei semini. Prendete la pera, sbucciatela, eliminate il torsolo e affettatela sottile. Riunite in una ciotola la frutta preparata, il pane scolato e strizzato, la scorsa del limone, lo zucchero, le due farine, l'uva sultanina scolata e strizzata. Mescolate, amalgamate.Unite l'uovo e il rosmarino tritato e lavorate con le mani per ottenere un composto omogeneo. Prendete il burro, scordatevi film con Marlon Brando e imburrate una tortiera - meglio se ad anello morbido, una spanna abbondante di diametro, così resta più alta -, versatevi il composto e cuocete in forno preriscaldato a 180° C per una ora.

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