Torta salata al radicchio (di avanzi e velocità)

Da Povna @povna

Se, tornando a casa stanchi dopo la ripresa dei primi giorni, scopri che in freezer giace ancora un pezzo di pasta brisée preparata già prima delle vacanze; se hai comprato in offerta una quantità clamorosa di radicchio che oramai ti esce pure dalle orecchie; se in frigo galleggiano, qua e là, avanzi di formaggio e latte, è segno che è arrivato il tempo di una torta, ovviamente salata.
La ‘povna ha preso la trevigiana (vera, cioè questa), l’ha lavata, tagliata a strisce sottili e passata in padella, con un spicchio di aglio e un filo d’olio. Ha fatto andare a fuoco vivace, poi più moderato, poi di nuovo vivace, per un totale di una ventina di minuti, salando e pepando nel frattempo. Poi ha spento il fuoco, e ha lasciato tutto lì. Si è così potuta dedicare alla preparazione della besciamella (che lei prende da questa ricetta), che ha lasciato un bel po’ densa. E poi ha grattugiato il pecorino. Ha unito tutto insieme (radicchio raffreddato, formaggio e besciamella): volendo, ci starebbero bene anche dei pezzetti di scamorza affumicata, per dare un po’ di mordente. Ma la ‘povna non la aveva, e se ne è fatta una ragione.
Intanto, aveva fatto sgelare la pasta e l’aveva accomodata in una teglia, bucherellando il fondo. Ha così potuto versare il miscuglio in maniera ampia e uniforme. Ha ripiegato i bordi, passato un filo d’olio e messo in forno (200°, per circa 25 minuti). Alla fine, ha dato una grigliata, come sempre. E poi se ne è servita una porzione abbondante, in compagnia di una birretta. L’avanzo l’ha fatto fuori nei giorni successivi, quando tornava tardi. E anche riscaldata non è niente male.


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