Il primo giorno di asilo è andato.
E’ stato un inserimento all’acqua di rose, nel senso che siamo stati insieme un’oretta al nido mentre io compilavo con la maestra i vari documenti. La sala dei giochi non è molto grande: in fondo a sinistra il classico tavolo in legno, attorno al quale si radunano i bimbi per la merenda o per qualche gioco “di società infantesca”. La parte destra è quasi interamente occupata da un enorme tappeto-puzzle, circondato da mega cuscini colorati. Alle pareti variopinte sono appoggiate mini librerie e mobiletti, mentre al centro della stanza una cucina in miniatura contiene finte verdure, frutta, carni, uova e vettovaglie varie. Adiacente alla stanza, un’area distaccata per i più piccoli, con un morbido tappeto blu in gommapiuma e una palestrina. Quando siamo entrati i bimbi stavano facendo lo spuntino intorno al tavolo. Leonardo si è guardato attorno con fare smarrito e, ciucciando compulsivamente il succhiotto, mi ha guardato come per dire: “Scusa, ma che cavolo ci facciamo qui?” L’ho accompagnato al tavolo, dove ha subito preso confidenza con un coetaneo, rubandogli la merenda. Le maestre hanno allora portato un po’ di mela anche per lui, che ha subito ringraziato con un sorriso ruffiano. Nel frattempo la titolare mi ha fatto compilare qualche modulo e mi ha sottoposto ad un’intervista con le classiche domande, tipo nome del padre e della madre, abitudini del bimbo, ecc. Intanto Leo raccoglieva qualche giocattolo qua e là, senza però avvicinarsi agli altri bimbi: è stato un altro Leonardo che ha tentato il primo approccio cercando di strappargli dalle mani un birillo, scatenando l’ira di mio figlio che ha reagito
E vabbè.
Terminato il questionario, ci siamo preparati per uscire. “Saluta Leo, fai ciao ciao con la manina”. Pianto nervoso. “Ma non ciao alla mamma, ai tuoi compagni e alle tue maestre!” Si è infilato di corsa dietro la porta, voltandosi per controllare che lo seguissi, e si è fiondato all’uscita, cercando di capire come chiamare l’ascensore.
Che dite, rimarrà lì da solo tra un paio di giorni…? Come la vedete?!
Torta speziata con pesche
450 gr di farina bianca 300 gr di zucchero 3 cucchiaini e ½ di lievito per dolci Mezzo cucchiaino di pepe nero 1 cucchiaino di cannella 1 cucchiaino di noce moscata 1 presa di sale 2 grosse uova sbattute 120 ml di olio di oliva 180 ml di latte intero 3 grosse pesche non sbucciate e tagliate a cubetti
Preparazione
Preriscaldare il forno a 200° C. Imburrate la teglia e infarinatela. In una boule versate la farina, lo zucchero, il lievito, le spezie e il sale e rimestate il tutto.
Aggiungete poi le uova, il latte e l’olio. Girate il tutto con l’aiuto di una frusta fino ad ottenere un impasto molliccio e omogeneo, nel quale aggiungerete le pesche tagliate a cubetti. Rimestate il tutto e versatelo nella teglia.
Fate cuocere circa 35/40 minuti.
Quando la torta sarà cotta e intiepidita, toglietela dalla teglia e spolverizzatela con dello zucchero a velo.