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Toulouse Lautrec e i vizi di Parigi

Creato il 01 marzo 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Sky-Arte-HDUn documentario sulla vita del dissoluto artista post-impressionista Toulouse Lautrec, in onda in esclusiva su Sky Arte. Respinto dalla famiglia, per il suo stile di vita sopra le righe, si appassionò alla poesia e alla vita del quartiere di Pigalle. In compagnia di prostitute e dell’assenzio, resterà per sempre un’icona bohémien. Una firma impressionista che oggi vale milioni. In un modo unico ha infuso nelle sue tele la follia che soffiava a Montmartre alla fine del diciannovesimo secolo. La memoria collettiva si è appropriata delle sue ballerine, del borghese, delle prostitute, rendendo Toulouse Lautrec il pittore dei bordelli e dei cabaret. Straordinario successo che gli venne riconosciuto solo dopo la morte.

Trascorre l’infanzia ad Averyon, 700 km da Parigi, tra battute di caccia del padre e la complicità della madre che hanno ispirato il suo genio precoce. E se dal padre ereditò gli oc

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chi da cerbiatto ebbe anche la sfortuna di ereditare la figura tarchiata, un fisico che afflisse il pittore e che lo rese un epicureo insaziabile fin dai giovanissimo, nel castello di Bosc, oggi sede di un museo a lui dedicato. Leader carismatico organizzava giochi di ruolo e di teatro, vi trascorse un ‘infanzia d’oro in un’atmosfera aristocratica e sofisticata.

Discendente di una nobile ed antichissima famiglia francese, la sua vita fu segnata, a quattordici anni, da due cadute da cavallo che gli procurarono delle fratture ad entrambe le ginocchia. In seguito le sue gambe non crebbero al pari del resto del corpo, rendendolo deforme come un nano. Si fermò all’altezza di 1 metro e 53 centimetri. Pur deriso dal mondo degli adulti, conserverà uno sguardo giocoso e un acuto senso dell’ironia che esprimerà molto bene nella sua pittura. Trasferitosi a Parigi a soli 19 anni entra in contatto con l’atmosfera del quartire di Montmartre, dei cafè concerto, dei cabaret, delle sale da ballo e dei bordelli. All’epoca Montmartre è divisa in due parti, la bassa e l’alta. Un luna park permanente divide le due zone, persone eleganti, ricche e famose si trovano nella parte bassa, mentre l’altra è per gli artisti e i pittori che aspirano alla celebrità. All’ombra delle pale del Moulin Rouge scoppia nel 1889 la voglia di divertirsi,  in questo  universo di ballerine e prostitute egli svolse la sua arte, prendendo da lì la propria

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ispirazione. Morì nel 1901 all’età di trentasette anni per problemi di alcolismo.

Montmartre era il luogo dove si ritrovavano tutti gli artisti, il vino era meno caro, è l’età d’oro del quartiere che ospiterà una nuova generazione di  artisti che si inserirà nella generazione degli impresionisti (1870/1875) e in quella dei cubisti (1905/1910), nel passaggio verso l’immagine bidimensionale i manifesti diventano un potente mezzo di espressione, che  Toulouse  esplorerà appieno e che gli permetterà di sviluppare modi innovativi di rappresentazione, fondamentali per il diciannovesimo secolo. Nei cabaret e nei caffè, luoghi anche di esposizione  e vendita, tra scherzi e insulti, canti, balli e  spettacoli, trova la fonte di ispirazione primaria per la sua creatività. Atmosfere che gli  permettono di trovare soggetti,  modelle da ritrarre e attimi di vita da schizzare.

È soprattutto un grande disegnatore, riuscirà a portare la sua arte su un piano che era sconosciuto agli altri pittori impressionisti: quello della linea funzionale. Egli con la linea coglie con precisione espressionistica le forme, i corpi e lo spazio. Non solo. Anche le superfici vengono tutte intessute di linee che si organizzano a formare suggestivi intrecci. Appassionato dalla natura umana non fa ritratti sociali, non riporta su tela gli aspetti esteriori, ritrae la verità interiore dei suoi modelli. Il suo tratto può far pensare alla caricatura, in realtà   va al di là della maschera sociale entra nella profondità dell”interiorità dell’essere. Questa sua capacità di deformare la linea con grande capacità espressionistica rese la sua opera pittorica densa di suggestioni per i movimenti pittorici successivi. Soprattutto l’espressionismo prese ispirazione da Toulouse-Lautrec ma anche la successiva cultura figurativa liberty che fece della linea la sua principale matrice figurativa. Ed al liberty Toulouse-Lautrec fornì anche un nuovo ambito di applicazione: quello del manifesto d’autore. Egli, infatti, fu il primo pi

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ttore ad utilizzare le sue capacità artistiche per la produzione di grafica d’autore, soprattutto in occasione di spettacoli teatrali e cabarettistici.  È affascinato dalla vitalità e dal movimento, ammaliato da tutto ciò che è vivo e moderno.  Appassionato  dal modernismo e dalle  novità che si proponevano ai clienti; elettricità, il can can, il divertimento della Parigi del Moulin Rouge dove c’è spazio per la musica, danza, concerti, cene e bevute. Disegna tutte le sere, appoggiato ai tavoli del locale, immerso nelle luci e nei colori, dove le ballerine, che erano in realtà lavandaie e sarte riunite per ballare la quadriglia, danno vita  al ballo più famoso di Francia. Ballerine che  si muovevano in mezzo al pubblico, travolgendolo nel vortice dello svago. Qui Toulouse  vive la propria vita e la propria arte su un unico piano di intensa partecipazione emotiva. Egli, pur provenendo da una famiglia nobile ed agiata, preferì vivere la propria esistenza fuori dai comodi schemi della vita borghese.

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Come Van Gogh e Gauguin anche egli, a suo modo, evade dalla società. Ma mentre i primi due lo fanno ricercando il mondo dei contadini o i mondi esotici delle isole del Pacifico, Toulouse-Lautrec evade rifugiandosi in quel mondo  fatto di bordelli e locali di spettacoli in cui incontrava barboni, reietti, ubriachi, prostitute e con i quali condivideva anche la sua affettività. Ed essi divennero il soggetto dei suoi quadri, cogliendo in loro una vera e genuina umanità, a volte struggente e dignitosa. Dai profili degli uomini in cilindro, alle ombre nere alle spalle del soggetto, alla silhouette “senza testa” della cantante Yvette Guilbert nel notissimo Divan Japonais. I suoi manifesti sono capolavori d’arte e documenti di un’epoca.  Sono tutti i suoi personaggi, colti nei caffè-concerto di Montmartre, nelle sale da ballo, nei postriboli, nel celebre Moulin Rouge, nei circhi, nei teatri, raccontati con caustica e rutilante malinconia, che rivivono grazie all’arte di Toulouse-Lautrec,  la frizzante Parigi della Belle Epoque.


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