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Tournée, di Mathieu Amalric

Creato il 29 marzo 2011 da Dallenebbiemantovane

Da un film premiato a Cannes per la miglior regia, francamente uno si aspetta molto di più. Invece Tournée (Francia, 2010, 110'), con Mathieu Amalric (già in Munich e Quantum of solace, nonché protagonista di Lo scafandro e la farfalla), Miranda Colclasure, Suzanne Ramsey, Linda Marraccini, Julie Ann Muz, Angela de Lorenzo, ti lascia un po' così.
I richiami, anzi, i debiti, felliniani si notano. L'elogio dell'imperfezione compone quadri alla Toulouse-Lautrec, un'estetica alternativa, poetica, rassicurante. Le esuberanti protagoniste, che ogni sera reinventano appassionatamente il loro spettacolo di "new burlesque" e ogni giorno attraversano la Francia vedendone poco o nulla, affascinano.
Dove il film non funziona è nei dialoghi (improbabili e noiosi), nei personaggi (stereotipati, si veda in particolare la dialettica padre/figli), nella sceneggiatura che apre mille situazioni senza approfondirne nessuna.
Amalric, perfetto e affascinante interprete per l'impresario disperato, dalla vaga somiglianza con Roman Polanski, usa però il solito vecchio trucco: prima farti affezionare al suo personaggio, poi farti scoprire il suo passato da cinico, sfruttatore, diciamo pure stronzo, disprezzato quindi da tutti quelli cui chiede aiuto. Solo che tutti questi difetti non te li fa mai vedere: al contrario, vedi un mezzo cialtrone di buon cuore che fa di tutto per far lavorare le sue artiste e strappare le migliori condizioni contrattuali possibili.
Inutile dire che come commedia non fa ridere: non sarebbe giusto farne una colpa a questo o quel regista in particolare, visto che i francesi - tranne rarissimi casi - sono incapaci di far ridere.
Però, uscendo, non puoi fare a meno di accorgerti di come loro riescano a trattare anche temi molto terra terra - il corpo femminile, il mestiere di ballerina di cabaret (da sempre assimilato nell'immaginario popolare a quello della prostituta) - senza mai cadere nella volgarità. Immaginatevi cosa ne avrebbe fatto il regista italiano medio, di simile materiale.
Solo a titolo di curiosità, cito alcune recensioni, a mio parere eccessive, trovate sul sito del Cinema del Carbone.

"Questo film è un'orgia di carne e di spirito, una gioia per gli occhi e il cuore, un gesto selvaggio, poetico, divertente, esilarante, disperato, insolente, miracoloso. (...) Pur nella sua caotica imperfezione, nella sua approssimazione, Tournée è un film di cui si sentiva un disperato bisogno." (Jacques Mandelbaum, Le Monde)

 

"Un vero e proprio omaggio all’imperfezione: la tournée di un gruppo di donne imperfette, con vite imperfette, accompagnate da un produttore dall’esistenza ancor meno perfetta. Un film in cui ogni scena sa essere comica e drammatica al tempo stesso, talvolta intelligentemente spiazzante." (FilmTv)

 

"Tournée è un vivace on the road, con il nocciolo della comicità racchiuso dentro ai night durante i numeri delle ragazze ed un protagonista maschile che funge da vettore centrifugo, a bucare quella bolla dell'arte, quella liceità nel divertirsi, nel vedere, nel sognare, attraverso l'immagine, che ci ha molto ricordato lo spirito surreale del Fellini più visionario." (Davide Turrini, Liberazione)


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