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Toxicitaly, ecomafie e capitalismo, gli affari sporchi all’ombra del progresso.
Creato il 15 febbraio 2012 da Nottecriminale9 @NotteCriminaleGiuseppe Parente
Nelle migliori librerie, da pochi giorni, è uscito Toxicitaly ecomafie e capitalismo: gli affari sporchi all’ombra del progresso, scritto dal giornalista e scrittore Antonio Pergolizzi edito da Castelvecchi editore. Un interessante libro, nel quale l’autore indaga, con scrupolo e dovizia di particolari sull’attività dei cosiddetti “mercanti di veleni”, veri e propri delinquenti che offrono affari ad imprenditori disposti a tutto per non smaltire regolarmente i propri rifiuti, meglio se tossici.
I mercanti di veleni sono definiti dall’autore come un costola del capitalismo, il tratto tipico dell’economia criminale, costituito da trafficanti davvero compe-tenti in ambito legislativo e perfettamente inseriti nel sistema, tanto è vero che, riescono,quasi sempre e nel più facile dei modi, a muoversi liberamente e trasportare i loro veleni passando inosservati.
L’inchiesta di Pergolizzi racconta in maniera dettagliata quaranta anni di impunità ricordando ai lettori come fino alle fine degli anni novanta l’Italia sia stato una nazione caratterizzata da una profonda arretratezza dell’intero sistema dei rifiuti, fondato quasi esclusivamente sull’uso delle discariche e su un numero davvero ridotto di impianti di smaltimento e di recupero.
Grazie a questo deficit normativo,l’intero comporto economico industriale ha tratto immensi benefici potendo smaltire a costo zero milioni di rifiuti tossici in mare, nei fiumi, nei laghi, nell’atmosfera.
Questa generalizzata e colpevole disattenzione nella questione rifiuti è provata dalla circostanza che la prima disciplina organica in materia risale al 1997, grazie al decreto Ronchi, che recepisce le direttive Cee n 91/156 sui rifiuti, 91/689 sui rifiuti pericolosi e la 94/62 sugli imballaggi.
Grazie al decreto Ronchi e al recepimento di alcune direttive Cee i rifiuti diventano una questione politica ed il trattare i rifiuti con rispetto per la salute dell’ambiente e dei cittadini non è più un tabù. I rifiuti finalmente venivano classificati in base all’origine e divisi in rifiuti urba-ni, speciali e di demolizione, ed in base alla pericolosità, per cui esistono rifiuti pericolosi e non pericolosi.
Con questo interessante libro, l’autore vuole fare luce su responsabilità, omis-sioni, reticenze di un sistema, spiegando come la gestione illegale dei rifiuti coinvolga la storia stessa dello sviluppo economico, e non esclusivamente l’ambito giudiziario. I mercanti di veleni non sono esclusivamente delinquenti abituali ma anche imprenditori spavaldi pronti a tutto, conosco le leggi e le sanno violare, fre-quentano i salotti della politica, conosco i paesi con le loro strade, le discari-che da usare e riusare, le campagne da violentare, i terreni da avvelenare e maledire.
Per i loro sporchi affari, usano come paravento, aziende con i loro inestricabili intrecci societari. I mercanti di veleni sono come i trafficanti di droga che con il loro camion di rifiuti costantemente in azione, seminano morte, ma sfortunatamente non fanno notizia, non creano un eccessivo allarme sociale.
Con questo libro, Pergolizzi dimostra come colpevoli scelte politiche ed indu-striali abbiano lasciato il nostro paese, per decenni in una sorta di limbo dove non c’erano leggi e quando c’erano non si applicavano.
In questo limbo si sono create le condizioni necessarie e sufficienti per favori-re il mercato illegale ed il business delle ecomafie.
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