Cosa succede a Napoli? Coincidenze? Fatalità o stanno cambiando gli equlibri nel mondo del crimine o peggio ancora è in corso una guerra tra clan? Tutte domande pertinenti ma solo una è la risposta all’ondata di violenza che in 14 ore ha travolto la città del Vesuvio.
Da Ponticelli a Casoria si spara e si accoltella per uccidere. Sicuramente, non tutte le scene del crimine sono ad appannaggio della camorra, ma una certa impronta c’è. Stamattina alle 5.30 l’ultimo omicidio a livello temporale: un barista di 42 anni, Andrea Nollino, incensurato. E’ un agguato quello che lo ha lasciato senza vita davanti alla saracinesca del suo bar. Tre colpi di pistola da due uomini in sella a una moto con i caschi integrali.
Nessuno ha visto al momento, anche se i testimoni c’erano a Largo San Mauro a Casoria. Per i militari del capitano Migliozzi, che seguono le indagini, visti i precedenti del barista e viste le modalità potrebbe esserci stato uno sbaglio di persona. E proprio tra i testimoni potrebbero nascondersi i veri destinatari di quelle pallottole coinvolte tempo prima in una rissa.
Ma la notte aveva portato già due morti nei verbali delle forze dell’ordine. Era successo a Miano, nella periferia nord della città. A finire sul tavolo dell’obitorio è Marco Riccio, giovanissimo diciottenne ma già veterano della strada e delle forze dell’ordine. Capace di passare dal gruppo Amato-Pagano al clan Magnetti del gruppo Vanella Grassi, capizona di Via Dante di Secondigliano e forti nell’ambito dello spaccio di stupefacenti. Anche in questo caso è l’agguato il modus operandi dei sicari che lo hanno colpito più volte alla testa mentre camminava in Via Cupa Cardone, a pochi metri dalla caserma dei carabinieri. Probabilmente una punizione del clan la motivazione dell’omicidio. Il dubbio rimane su quale clan visto il suo cambio di casacca.
Il terzo delitto è avvenuto presumibilmente nel quartiere Ponticelli. E’ infatti nei pressi di Villa Betania , ospedale evangelico del quartiere che è stato lasciato, ormai senza vita, Giuseppe Sannino, 21 anni senza nessun tipo di affiliazione alla camorra. Nella stesso momento è stato lasciato anche Marco Noto, 23 anni ferito da un taglio alla natica. In questo caso gli inquirenti una pista la stanno seguendo; padre e figlio senza nome al momento. Due che sarebbero stati individuati dai carabinieri a Tuscania.
Il movente dei due fatti criminali, secondo gli investigatori, è frutto di un regolamento di conti a seguito di un litigio. Torna a fare caldo a Napoli e non per l’estate. All’ombra del Vesuvio il futuro prossimo è pieno di nubi.
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