Si è concluso con un deludente pari l’esordio del PSG a Montpellier nella nuova stagione di Ligue 1. I ragazzi di Blanc sono parsi indietro di preparazione e leggermente sulle gambe. L’aggressività (forse troppa) dei padroni di casa ha messo in difficoltà i parigini, incapaci di creare azioni realmente pericolose senza l’intuito di Ibrahimovic, nemmeno in superiorità numerica.
Cabella, nuova stella del Montpellier
Il 4-4-2 messo in campo da Blanc è parso spuntato e privo di idee. Ibra si batteva, faceva tutto lui lì davanti. Anonima la gara di Pastore, così come quella di Lucas. “Onestamente speravamo di iniziare in maniera diversa, ma dobbiamo restare positivi - ha spiegato Blanc a fine gara - Nel primo tempo siamo stati irriconoscibili, abbiamo fatto troppo poco in attacco e non siamo riusciti a fare la gara che avevamo preparato. Nella ripresa, invece, siamo andati decisamente meglio“.
Ed è stato proprio nella ripresa che il PSG ha trovato il pari – con il solito Maxwell, che evidentemente a Montpellier si esalta – , ma allo stesso tempo non è riuscito a sfruttare minimamente la superiorità numerica dopo l’espulsione di El Kaoutari. Cavani ha giocato una ventina di minuti, ma ha combinato ben poco, sbagliando un goal – anche se è stato bravissimo Hilton in quell’occasione – che probabilmente a Napoli non avrebbe sbagliato mai.
“Fisicamente avevamo lavorato parecchio, qualcuno ha accusato i carichi di lavoro, cosa normale per chi ha iniziato la preparazione dieci giorni fa. Non voglio dare tutta la colpa a quest’aspetto, ma è chiaro che ha inciso“, aggiunge Blanc.Il warm up della Formula 1 parigina non è stato dunque convincente, come del resto non fu convincente l’inizio della scorsa stagione. Certo è Cavani e Ibrahimovic insieme possono essere un colossale vantaggio come una pesante zappa sui piedi. Uno o l’altro sarà il protagonista assoluto, mai tutti e due.
Il PSG carburerà, è inevitabile, ed in breve tempo diventerà praticamente imbattibile in Ligue 1, ma isolando la gara di ieri è sembrato che alla squadra di Blanc mancasse un vero e proprio numero 10, come ruolo e posizione in campo. E’ sembrato mancasse un Cabella, capace di far impazzire nel primo tempo la difesa parigina muovendosi tra le linee e trovando anche la rete del vantaggio.
Potenzialmente questo ragazzino diventerà un fenomeno, molto più di Belhanda che ha deciso di continuare la sua carriera nell”ambiziosa’ Dinamo Kiev. Ibrahimovic è stato assistito male e poco, aveva bisogno del classico uomo che sfrutta le sue sponde, gli spazi che col fisico lo svedese lascia agli inserimenti dei centrocampisti. Ieri nè Lucas nè Pastore sono stati capaci di farlo.
Probabilmente con Cabella in rouge et bleu non ci sarebbe stata partita. Ma ovviamente si viaggia con la fantasia: la verità è che il PSG si troverà per tutto l’anno davanti avversari iper motivati, pronti a giocarsi la famiglia pur di battere Golia. Come successo ieri allo Stade de La Mosson.
“Siamo riusciti a rimettere in piedi il risultato. Era il minimo non perdere, anche se mi rendo conto che un club come il Psg deve fare di più, per noi non è abbastanza un pareggio“, conclude Blanc. O forse per questo PSG non è mai abbastanza a prescindere.
Marco Trombetta