Tra Erasmus vecchi e nuovi

Creato il 15 aprile 2012 da Luciusday
Anche se sono tornato da Roma solo martedì, sono stato immediatamente risucchiato nel vortice di eventi, feste, uscite e serate divise tra Pub, discoteche e case di amici. In questa settimana non c'è stata una sera che io abbia trascorso a casa. Sarà il fervore dei nuovi Erasmus che sono arrivati, ai quali tutto appare paurosamente e meravigliosamente nuovo, sarà la gioia atavica dello studente tipo di spararsi tutte le sue cartucce/serate prima che ricomincino le lezioni del semestre, sarà il piacere di ritrovarsi a vivere di nuovo tutti insieme praticamente giorno per giorno, trentasei ore su ventiquattro, sarà che ho una nuova vicina di casa niente male, sarà per questo e per quest'altro che si prospetta un altro bel periodo qui in Germania.
Mentre ho avuto occasione in questi giorni di conoscere Erasmus nuovi abbiamo salutato un'altra amica spagnola che se ne è andata. Quello che colpisce degli spagnoli, oltre alla lentezza, la spensieratezza e il ritardo, è l'approccio maniacale e quasi rituale per (quelli che possono relativamente venir considerati come) addii: a fronte dell'organizzare molte cose a pene di quadrupede, si occupano in maniera quasi ossessiva dei preparativi per il ritorno dei propri compatrioti, con preparativi intendendo feste di addio, album di foto ricordo, magliette firmate dagli amici etc. E' sicuramente bello vedere quanto profondi siano i legami che intercorrono e che sanno costruire, ma fino a un certo punto. Non capisco l'organizzare eventi puramente strappalacrime per gente che comunque presto o tardi rivedrai (soprattutto quando vivono nella tua città, e praticamente tutti gli spagnoli vengono da una sola città della Spagna), né la ritualità che caratterizza queste cose. Non fraintendetemi, in realtà anche io sono molto sentimentale e prendo queste cose molto sul serio. Solo che quando è troppo è troppo.
Passando ai nuovi Erasmus, il rapporto che intercorre tra chi è qui da Ottobre e chi invece è arrivato da una settimana mi ricorda un po' quello che lega studenti più anziani e matricole. I "vecchi Erasmus" guardano ai timori, alle reazioni e all'entusiasmo dei nuovi con consapevolezza e quasi compassione, poiché sanno che loro vivranno gioie e dolori che già hanno provato, già si sono ambientati in quest'ambiente sei mesi or sono così nuovo, e di nuovo farebbe loro piacere ripetere certe esperienze, tornare "inesperti". Altri ne approfittano per illustrare ai nuovi arrivati vita, morte e miracoli della città in cui ci troviamo. Sappiamo tutti però che ciò che realmente muove ogni interesse, il fine che sottosta all'instaurazione di ogni nuovo rapporto, il motore di ogni relazione umana che si viene a creare, la causa ultima di ogni nuova conoscenza, è senz'altro la fig...ura e la personale rappresentazione di un'Europa in cui ogni paese riesca a integrarsi, in cui le persone possano più facilmente scop...rire sé stesse e gli altri attraverso il riesame della diversità non come handicap ma come valore tramite il quale si possa assurgere ad una comune fr...atellanza fra popoli.
In realtà volevo parlare di altro ma basta così, che ho già detto abbastanza scemenze tramite altre scemenze!;)
Pulchra vobis ;) LuciusDay un po' equivoco

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