Di Asor Rosa ho già parlato. L’esimio professore di sinistra ha auspicato – sappiamo – un’esautorazione dall’alto di Berlusconi e il ripristino della democrazia. Quale poi, è ancora tutto da capire, perché è facile ragionare in questi termini: se Berlusconi è stato eletto Presidente del Consiglio per mezzo di una scelta democratica, e se Asor Rosa auspica un suo esautoramento al di fuori dei meccanismi democratici, che tipo di democrazia Egli vorrebbe venisse instaurata in Italia? Quella che esclude a priori qualcuno dall’attività politica perché non gradito all’opposizione? In tal caso, trattasi davvero di democrazia oppure di dittatura? Ai posteri l’ardua risposta.
Di Celenato cosa dire? Beh, a parte il fatto che le sue canzoni non mi piacciono. A parte questo, credo che come telepredicatore, opinionista, guru antinuclearista, ecologista antiberlusconiano e via dicendo non dica granché. Non stimola i neuroni delle persone. Forse magari un po’ di sane risate. Del resto, Celentano sul punto è un asso. Le sue magistrali pellicole (che rivedo sempre volentieri) lo dimostrano appieno. Sa far ridere come pochi. E sa far ridere anche quando crede di dire cose importanti. Non capisco coloro che si scandalizzano o si arrabbiano quando lui predica. Mi chiedo infatti come possano essere considerate serie parole come queste: «Berlusconi non solo non può governare l’Italia, ma nessun paese. Al massimo lui e i suoi falsi trombettieri possono andare bene per una piccola tribù, dove tutti quanti, raccolti intorno al capo, si nutrono a vicenda della loro stessa falsità»? (Leggete la predica su Il Fatto). E questo sapete perché? Perché Berlusconi – sentite qui! – è reo di «sfidare l’intelligenza anche di chi lo ha votato, nella sua demoniaca voglia di avvelenare gli italiani». Il riferimento al nucleare è puramente casuale.
Eppure il vero delirio non è di Celentano (è un artista, e agli artisti si perdona tutto o quasi), ma è di Umberto Eco. Di lui avevo già segnalato la frase magistrale su Hitler e Berlusconi. Un’assurdità che però – come sempre avviene – è passata in sordina nei giornali della cosiddetta sinistra radical-chic. Ebbene, a quanto pare, ora ne ha sparato una nuova. Per il professore, infatti, gli italiani che votano centrodestra sono una «maggioranza naturalmente berlusconiana che non vuole pagare le tasse, ha voglia di andare a 150 chilometri all’ora sulle autostrade, vuole evitare carabinieri e giudici» e sui quali – udite, udite – «ci vorrebbe un’azione più profonda, di persuasione ed educazione»… per cosa? Ovviamente per renderli rispettosi della legge (fatta dalla sinistra) e per scegliere la giusta parte politica (la sinistra).
Capito? Destra o centrodestra che sia, tutti noi che non votiamo sinistra, siamo evasori fiscali, violatori del codice della strada e delinquenti che vogliono l’impunità, e che perciò necessitano di un processo di educazione profonda. Che poi questa educazione sia un po’ come quella che si attua nei regimi autoritari per avvilire o annientare le opinioni contrarie, è un piccolo dettaglio che Eco evidentemente non ha preso in considerazione nel suo dotto discorso.
Dico io: alla faccia del pregiudizio, del qualunquismo e di chissà quale altro aggettivo. E il bello è che queste parole non vengono pronunciate da un vecchio comunista che usa ubriacarsi nelle bettole di paese e che non capisce nulla né di politica né di vita, ma da un noto intellettuale, scrittore di libri di successo (che pure io ho letto) e stimato conferenziere sempre in giro per il mondo.
Mi domando: davanti a tracotanti cime di democrazia elitaria, che predicano il buonismo democratico tramite la demonizzazione e il dileggio dell’avversario politico (e dei suoi elettori), uniti all’evidente pregiudizio ideologico-politico che alimenta i loro discorsi, e per i quali è vero che gli uomini son tutti uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri, non vi viene la voglia di votare ancora una volta Berlusconi? A me sinceramente sì.
Ah, dimenticavo! Prima di chiudere due paroline a Professor Eco. Esimio professore, io sono di destra, ma non per questo corro a 150 chilometri all’ora. Mentre è certo che uso la bicicletta, faccio la raccolta differenziata, butto la carta straccia negli appositi cestini del parco, rispetto il codice della strada, pago le tasse, chiedo sempre lo scontrino fiscale. Soprattutto sono un grande fan dell’Arma dei Carabinieri e rispetto la magistratura che fa bene il suo lavoro. Il che però non mi impedisce di dire la mia opinione e di esprimere le mie preferenze e le mie idee in una democrazia che me lo permette. Una democrazia che è molto più democratica rispetto a quella che lei, assieme al suo stimato collega Asor Rosa e al Guru Celentano, vorrebbe appiopparci… sempre per il nostro bene…
Autore: Il Jester » Articoli 1379 | Commenti: 2235
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Tags: antiberlusconismo, asor rosa, berlusconi, celentano, Democrazia, intolleranza, umberto eco Potrebbero interessarti anche: