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tra palco e realtà

Creato il 20 dicembre 2010 da Pesa

Attenzione il seguente post è permeato di spoiler riguardati "Romanzo Criminale: la serie". Quindi se siete intenzionati a guardarla non andate oltre e sollazzatevi con questo filmato, altrimenti buona lettura, tante belle cose, saluti in famiglia e figli maschi:

Che la televisione italiana faccia schifo penso non ci sia bisogno di dirlo, effettivamente giorno dopo giorno culi e tette invadono i teleschermi delle nostre case, persino nei telegiornali (?) come Studio Aperto. Però da un anno a questa parte qualcosa è cambiato. I soldi che i miei genitori stanno buttando con SKY son serviti a qualcosa. La serie di "Romanzo Criminale" è stata la più grande rivelazione televisiva delle mia vita!Tratta dal celeberrimo libro di De Cataldo, reso ancora più celebre dal superbo film di Michele Placido, la storia racconta, in maniera romanzata appunto, le vicende della banda della Magliana, che impazzo a Roma durante tutti gli anni '70 e '80.Io ho letteralmente amato la serie, mi son affezionato ai personaggi, ho provato terrore insieme a loro, incazzo, mi immedesimavo nelle scelte, insomma è stata una serie costruita perfettamente. E come me l'hanno pensata tantissime altre persone, tra cui anche giovani. La differenza tra me e loro? Io ho saputo riconoscere il fatto che fosse tutta finzione, che era tutto un "Romanzo", molti altri invece no. E così su YouTube mi imbatto in commenti del tipo "Grande il Libano! Unico Re di Roma!", "Se ci fosse ancora la banda sarebbe un'altra cosa", e via dicendo. Insomma non ci vuole nulla a capire che tutto ciò che hanno fatto nella realtà i vari Crispino (Freddo), Er Negro (Il Libano) e Renatino (Dandi), sia stato quanto di più sbagliato possa mai esistere. Anche io ho provato incazzo quando ho scoperto che ad ammazzare il Libanese non erano stati i Gemito, ma Nembo Kid e Il Nero, ma non sono andato di certo in giro a dire "Gloria all'Imperatore!". So distinguere benissimo la differenza tra finzione e realtà, per quanto sia stata rappresentata in maniera meravigliosa e superlativa. Sarà che ormai la finzione che ci fanno vivere all'interno del mondo politico, del mondo stesso che ci circonda, è talmente grande che le nuove generazioni iniziano a prepararsi anche attraverso questo tipo di "realtà costruita". Io dal canto mio me ne tiro fuori, non me la prendo per niente, cosciente del fatto che è tutto un "Romanzo".

«Non è vero!», «Falso!», «Michele Misseri!», «Sabrina Misseri!».Si, ok, lo ammetto, stavano per scendermi le lacrime dopo che hanno sparato a Scrocchiazeppi, e ho pianto profondamento alla morte del Bufalo (il mio unico e vero eroe). Contenti?

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