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Tra suicidio e follia

Creato il 14 marzo 2014 da Agilio @Agilioit

Quali sono gli errori di un gesto così forte? Cosa ci porta a fare un’azione di così difficile comprensione? Il suicidio non solo del corpo ma dell’anima.

In un momento difficile come questo sentiamo sempre di più la parola suicidio, in radio, in tv e soprattutto sul web dove c’è più libertà di parola e meno timore nel descriverlo, ed oggi non faremo la solita cronaca ma proveremo a distogliere dalle menti quel nodo opprimente che a volte nessuno riesce a sciogliere, proveremo a dare una mano concreta a chi è sul procinto di eliminare l’unica cosa che ci permette di acquisire dignità che invece l’uccisione ci toglie.

Secondo i dati di Link Lab – Laboratorio di Ricerca Socio Economica – per la crisi economica c’è stato un suicidio ogni 2 giorni e mezzo: “nell’anno 2013 sono state complessivamente 149 le persone che si sono tolte la vita per motivazioni economiche, rispetto agli 89 casi registrati nel 2012. Sale quindi a 238 il numero complessivo dei suicidi per motivi legati alla crisi economica registrati in Italia nel biennio 2012”. Un dato aberrante che conferma come la crisi abbia un forte deterrente, per compiere un gesto insensato. Vi starete chiedendo “ma come insensato? Lo si fa perché si viene portati ad un estremo della sopportazione e di qualsiasi logica per affrontarlo”, ma procediamo con linearità. Questi sono dati riferiti ai due anni precedenti, mentre per l’anno appena cominciato abbiamo già un caso nel napoletano, a Casalnuovo, dove Edoardo De Falco (qui il link alla sua pagina), proprietario di una pizzeria, arrivatagli dall’Ispettorato del Lavoro una sanzione di euro 2.000, per la presenza della moglie all’interno della sua impresa senza regolare contratto, si è tolto la vita.
Ma non c’è solo chi lo fa per crisi economica, sicuramente conoscerete le cause del bullismo o anche quelle della nuova infamia del cyber-bullismo, che ha per vittime ragazzi soprattutto da 13 ai 18 anni, un esempio lo abbiamo sempre dal nuovo anno, Nadia, 14 anni, si è lanciata in un schianto di 30 metri dall’ex hotel Palace di Cittadella, cui gli ultimi messaggi tra lei e il suo fidanzato sono stati di una tenebrosi e strazianti: lei scrive: «Non dimenticarmi», lui risponde: «Non lasciarmi», e poi lei: «Io non so più cosa fare sinceramente», «Ti prego, non potrei più vivere serenamente col pensiero che non ci sei più perché non sono riuscito ad amarti abbastanza», «Sai quanta gente resterà con questo peso?», è l’ultimo messaggio di Nadia. Straziante è dir poco.

Diciamo ora e si tenga bene a mente, che per qualunque motivazione togliersi la vita è il gesto più stupido e ignobile che si possa immaginare, il perché lo spiega in modo perfetto questo verso:

“Ingiusto fece me contra me giusto” (cit. Divina Commedia, Inferno, Canto XIII, v. 72)

Correndo verso la morte e così credendo di fuggire dai problemi con i quali la vita ci attanaglia, si compie un delitto più atroce di uno che se n’è commesso o si pensa che con quel gesto si vada a gravare sulla coscienza di chi ci pesa.
Eliminarsi è gettare nella fogna il più grande regalo che la vita ci ha fatto che è la vita stessa, si abbandona ogni forma di redenzione o di giustizia che sia, ed è soprattutto da codardi oltre che da poco nobile, in quel momento può sembrare che tutto ci gravi sulle spalle, che tutto sia marcio e quindi irrecuperabile. Niente di più falso. L’aiuto seppur modesto si può trovare in molte persone o cose, anche solo vedere una colomba volare fa venire voglia di vivere, perché si nota la bellezza che mai è stata persa nel tempo, ed è l’unica cosa che non è riuscita a consumare. Ci sarebbero infinite motivazioni per essere vivi: dall’ingenuità di un bambino al canto di un pettirosso, dal profumo di un fiore allo sciabordio del mare, da un arcobaleno all’amore, insomma basta girare un po’ lo sguardo per incontrare la vita. Nei momenti di buio completo è a queste cose che ci si deve aggrappare poiché sono le uniche che da noi non cercano nulla e ci fanno sentire vivi, “delle persone vive”.

Gesti violenti come questo finiscono sempre col peggiorare tutto e tutti senza alleviare nessuna anima.


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