“TRACCE DI CULTURA”:
MOSTRA “GINO SABATINI ODOARDI: PIEGHE E POLVERE”
MUSEO PAN di Napoli DALL’11 al 28 settembre 2015;
Questa bellissima mostra di Gino Sabatini Odoardi al museo Pan di Napoli ha un qualcosa di poetico e struggente che subito balza all’occhio del visitatore, un lucido sguardo sulle cose che l’artista ha cercato di strappare all’oblio fermandole e imprigionandole nelle sue opere spiazzanti. La mostra “pieghe e polvere” è curata da Maria Savarese e promossa dall’assessorato alla cultura e al turismo di Napoli, in collaborazione con la galleria Gowen contemporary di Ginevra che rappresenta dal 2013 l’artista. Questa mostra espone le opere più recenti di Sabatini Odoardi: sculture, installazioni e disegni che si mostrano attraverso una caratteristica, la superfice bianca, sinuosa e perfetta, della termoformatura e su cui talvolta si trova il nero della grafite che a sua volta può essere macchiato da una piega rossa. La scelta dei tre colori, a detta dell’artista, non è casuale; il nero rappresenta la notte silenziosa, il bianco è la sottrazione ma apre a tutto il possibile, il rosso è l’incantesimo dell’imprevisto. In questa mostra c’è una installazione dedicata proprio alla città di Napoli e si chiama “senza titolo con polvere”, opera nata da una intensa giornata trascorsa al cimitero monumentale di poggio reale nel cosiddetto “quadrato degli uomini illustri”, dove si trovano sepolti personalità come Benedetto Croce, Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Gaetano Donizetti, solo per citarne alcuni. Sabatini Odoardi fa rivivere queste lapidi creando fazzoletti bianchi ripiegati che rimuovono la polvere secolare del tempo passato dove l’incuria e l’abbandono regnano, e con l’intento riuscito di aver ricreato un panno bianco “sporco di senso”, come ha detto l’artista stesso, e di aver ridato dignità e un “senso” appunto. Questa installazione spettacolare è da osservare attentamente tanto sono i motivi di riflessione che emana. Oltre al tema momoria-oblio nelle opere di Sabatini Odoardi ci sono altri dualismi come morte-vita, fede-agnosticismo, sacro-profano, ed è su questi dualismi che si snoda tutta la mostra. Il progetto “tra le pieghe” per esempio è uno dei più interessanti, sculture dove le pieghe raccontano i risvolti della vita. C’è tantissimo da apprezzare in questa personale tra cui le grandi installazioni di “perdersi dentro un bicchiere d’acqua”, oppure “senza titolo”. I lavori di Sabatini Odoardi sono il risultato di un percorso di anni formatosi con le esperienze artistiche accanto ad artisti come Fabio Mauri e Jannis Kounellis. Sabatini Odoardi ha trovato lo sbocco espressivo per la sua arte nel procedimento della termoformatura in polistirene, esperimento partito venti anni fa con le opere dei “sottovuoto” realizzate con plastiche trasparenti che permettevano l’ibernazione dell’oggetto. Poi si è quindi giunti alla termoformatura che consente all’artista di avvolgere l’oggetto con fogli di polistirene opachi bianchi, oppure neri o rossi con un procedimento interamente manuale e che non permette repliche una volta avviato. Gino Sabatini Odoardi è un artista unico nel panorama dell’arte contemporanea italiana e internazionale proprio per questa sua continua ricerca di un linguaggio originale.
DANIELA MEROLA