Il Papa ha detto che ci dobbiamo vergognare, ma io non mi sento affatto in colpa.
E poi di cosa dovremmo vergognarci noi italiani?
Di non andare a prelevare i clandestini direttamente a casa loro con dei traghetti come ha auspicato Lerner? (non ho ben capito se la sua fosse una proposta o solo una provocazione).
Non voglio nemmeno scadere ai livelli beceri di qualcuno che ha commentato che se i clandestini non fossero partiti non sarebbero nemmeno annegati; i morti vanno sempre e comunque rispettati.
Chiediamoci piuttosto: chi è che illude questi poveri cristi facendo credere loro che l’Italia sia il paese di Bengodi, quando invece è in piena crisi?
Chi li “invita” a venire, con la promessa di dar loro lavoro diritti benessere e cittadinanza, quando ormai anche per noi il lavoro è sempre più precario e i diritti “nostri” vengono calpestati in nome di una solidarietà fasulla?
Chiediamoci inoltre perché questi flussi che provengono da Somalia ed Eritrea si imbarchino proprio dalla Libia.
Chiediamoci chi dia a questi poveracci la somma di 2000 euro a cranio per partire su scafi fatiscenti.
Chiediamoci chi lucra su questi viaggi, che non sono della speranza ma della disperazione.
Chiediamoci perché solamente l’Italia soccorra questa gente mentre altri paesi come Spagna, Grecia, Malta, Francia se fanno qualcosa è il minimo indispensabile e a volte neppure quello. Austria e Germania li respingono alla frontiera e tutto ricade sulle nostre spalle.
Spesso paragono l’Italia ad una famiglia: il padre e la madre lavorano, i figli studiano, spesso ci sono anche i nonni da accudire. Una famiglia di questo tipo può accollarsi una persona in più: ognuno rinuncia a qualcosa ma vivono ancora decentemente. Ma se il numero delle persone aumenta, senza che il reddito si incrementi di conseguenza, staranno TUTTI male.
L’Europa si scarica la coscienza dicendo che ci ha fornito i mezzi finanziari (largamente insufficienti, e spesso nelle mani di varie associazioni “umanitarie” che ci speculano sopra) per fronteggiare l’emergenza, ma i soldi non sono sufficienti, ci vogliono anche i mezzi.
Allora PRETENDIAMO che anche il resto dell’Europa si muova, che dia mezzi per pattugliare le coste, che fornisca uomini per procedere all’identificazione di questa gente che arriva sempre più massicciamente da noi, che ci aiuti a installare e sorvegliare i centri di accoglienza, che si accolli una parte di quelli che risultano davvero profughi e ci aiuti a rimandare indietro quelli che non lo sono.
Ma molte leggi sull’immigrazioni vanno cambiate urgentemente, perché nemmeno l’intera Europa può farsi carico dell’enorme massa migratoria che la sta invadendo.
Nulla dovrà essere come prima ha sentenziato la Boldrini, auspicando la revoca della Bossi-Fini, come se abrogando la legge potesse cambiare qualcosa.
La legge in questione prevede che possa entrare in Italia solo chi è in possesso di un contratto di lavoro che consenta il mantenimento economico e che chi venga trovato senza permesso di soggiorno ma con i documenti in regola venga espulso dal Prefetto. Chi invece è senza documenti di identificazione deve essere portato nei CIE per l’identificazione per 60 giorni, ben 30 in più di quanto prevedeva la Turco-Napolitano.
Ma la presidente dimentica forse che a prevedere l’arresto per chi favorisce l’immigrazione clandestina fu, guarda guarda, la legge Turco-Napolitano. Già…. e se la presidente facesse meno demagogia , meno “passerella” sulle televisioni e mantenesse un giusto equilibrio ed imparzialità e non si limitasse ad agitare il ditino a mo’ di maestrina facendo morale a buon mercato sarebbe molto meglio.
Voglio anche ricordare un’altra tragedia: la nave (?) Kater i Rades, proveniente dall’Albania e stracarica di immigrati, speronata da una nostra corvetta nel lontano 1997. 57 i morti annegati (e nessun minuto di silenzio per loro). La Bossi – Fini non era ancora in vigore (è del 2002), ed al governo c’era Prodi. All’Interno c’era Napolitano. A Brindisi nessun membro del governo andò a sincerarsi della situazione, né Prodi, né Napolitano, nemmeno Andreatta (difesa) o Dini (esteri), ma solo Berlusconi, il tanto esecrato Berlusconi che si offrì di ospitare i superstiti a sue spese. Quanti di quelli che si riempiono la bocca di parole come solidarietà fanno di concreto e magari in prima persona, per aiutare queste popolazioni?
Certo, dovremo evitare che i barconi stracolmi approdino sulle nostre coste. Napolitano ha auspicato che vengano pattugliati i mari. Era quello che era stato fatto con Maroni quand’era ministro dell’interno, grazie anche agli accordi stipulati con Albania e con la Libia di Gheddafi (che usava i clandestini come arma di ricatto nei confronti dell’Italia). E durante il suo mandato, gli sbarchi erano drasticamente calati. Intanto tutti parlano, ma nessu no fa nulla. E anche questo fa parte della tragedia…
Come si dice solitamente, mentre a Roma si discute, Sagunto viene conquistata dai nemici…. ed anche questo fa parte della tragedia.