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Un incipit provocatorio e fuori dal comune per il famoso romanzo di Irvine Welsh, scrittore di Edimburgo, che esordisce nel mondo letterario alla fine degli anni '80, proprio con "Trainspotting".Fuori dal comune è soprattutto il tema centrale: l'eroina. La storia e' incentrata su un gruppo di ragazzi di Edimburgo, emarginati sociali e disillusi, drogati e alcolizzati, alla ricerca di una giusta scappatoia che li aiuti a sopportare la brutalità della quotidianità. Mark Renton, detto Rents, Sick Boy, Spud, Begbie vivono le loro giornate nei pub di Leith, tra droga, alcool, spazzatura, aghi nelle vene e cessi luridi. Tessere l'intera trama del romanzo è piuttosto complicato, non essendo scritto in maniera lineare, ma come una raccolta di più storie brevi: ad ogni personaggio è affidato un punto di vista, un personalissimo giudizio sulla vita che conduce e sulla società che lo circonda. Il punto di incontro di ogni personaggio è la SCELTA di "non scegliere la società": "Non mi lasciano perché lo vedono come un segno del loro fallimento, il fatto che tu scelga semplicemente di rifiutare quello che loro hanno da offrirti. Scegli noi. Scegli la vita. […] Beh, io invece scelgo di non sceglierla, la vita. E se quei coglioni non sanno come prenderla, una cosa del genere, beh cazzo, il problema è loro, non mio.” dirà Renton, in momento in cui cercherà di disintossicarsi.
Rents e' il protagonista indiscusso, il più sensibile e intelligente del gruppo, di cui l'ero è l'esatta controparte. Problematici e devastati, questi ragazzi interpretano perfettamente la rabbia alla fine degli anni '80, incarnano lo sconvolgimento, lo sconforto, il rammarico di una generazione di emarginati, esclusi perché "diversi". Le loro scelte non ricadono sui luoghi comuni ed è proprio lo squallore della routine che provoca sconforto e depressione, vuoto esistenziale e desiderio di evasione. L'eroina è l'unico rimedio, un "oceano" che li pervade, anestetizzando il caos del mondo esterno. Drogarsi è una sfida e allo stesso tempo una difesa verso quella società moderna che gli è tanto estranea, nella quale non riescono ad integrarsi. Semplice il confronto con gli idoli del tempo, Lou Reed, David Bowie, Iggy Pop, Frank Zappa: stessa vita sregolata, stesso disagio verso la società, stesso desiderio di evasione. Decisioni consapevoli, dunque, quelle dei ragazzi che scelgono di bucarsi, certi anche dei molti danni sociali e fisici che l'ero provoca e di conseguenza il desiderio di smettere: Sick Boy ci prova alla morte della figlia Dawn, trascurata proprio per la droga; Rents, dopo molti viaggi a Londra alla ricerca di una vita normale, ritorna sempre nel tunnel dell'ero e saranno poi i genitori ad aiutarlo a disintossicarsi. Importante il ruolo della famiglia, che non tratta Rents come uno scarto, un tossico da isolare, ma gli restano accanto, lo sostengono fino alla fine. Dal romanzo è stato tratto l'omonimo film di Danny Boyle, tipicamente anni '90: non c'è pudore nel mostrare l'ago nelle vene di Rents, non c'è paura nel descrivere i deliri post-dose, non c'è preoccupazione nello schierarsi dalla parte del drogato. Ironia tagliente e personaggi fuori dal comune e fuori di testa, accompagnano lo spettatore all'interno di un mondo che sembra surreale per la troppa realtà. Romanzo e pellicola mostrano senza remore un mondo censurato e messo ai margini; pochi sono stati gli interpreti, soprattutto musicisti. Irvine Welsh ha attuato una rivoluzione in campo letterario mettendo a fuoco "l'altra società" , dando voce vive e sincera ai ragazzi degli anni '80-'90, considerati semplicemente inutili tossici. Ha saputo cogliere cosa essi chiedessero e cosa cercassero dal mondo: non gli inutili moralismi, l'apatica routine della civiltà benestante, ma una vita più intensa e più autentica, senza droga, che allontani il senso di dolore e depressione.Articolo originale di Sentieri letterari. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.
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