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Transizione. Chi siamo, dove andiamo. I Creativi Culturali.

Da Lemat @LeMatPercorsi

by Matteo Ficara

Cari amici lemattiani,
in questi giorni mi è capitato tra le mani un libro di cui voglio condividere il contenuto (o almeno, parte di esso).

Vi sto parlando di Enrico Cheli e Nitamo Montecucco, ”I Creativi Culturali”, ed. Xenia.

creativi-culturali

 Un volume incredibile, ed immancabile, per chi è affezionato a temi come:

  • fenomeno della “massa critica” (o speciazione culturale);
  • sostenibilità;
  • nuovi valori;
  • green thinking;
  • terzo e quarto settore: medicina alternativa, servizi all’individuo ed alla società, crescita personale;
  • spiritualità.

Se anche uno solo di questi valori è di tuo interesse, continua a leggere!

1. La situazione, ad oggi

Ricerche recenti, iniziate negli USA nel lontano 1986 e condotte fino al 2008 anche in paesi come Italia, Francia e Giappone, confermano quelle che sembrano essere le nuove tendenze di una grande fetta (circa il 35%) di ognuna delle civiltà sopra elencate.

Di quali tendenze sto parlando?
I nuovi valori attorno i quali gravitano gli appartenenti a questo movimento/fenomeno culturale, sono (ad esempio):

  • ecologia;
  • sensibilità per il pianeta e la situazione globale;
  • interesse per lo sviluppo individuale e spirituale;
  • consumo critico (ed etico);
  • ricerca di prodotti qualitativamente migliori e naturali;
  • predilizione per una visione (anche medica) olistica;
  • ricerca di soluzioni “sociali” a problematiche comuni;

e si allontanano, invece, da alcuni valori propri di quella che – tra poco – sarà definita come “civiltà Tradizionale”:

  • importanza per cariche pubbliche o sociali (status symbol);
  • ricerca del lucro e del guadagno nei grandi affari, anche a discapito dell’ambiente e dell’etica;
  • interesse nel “possedere più cose”.

Quelle che nel 2008  erano ancora ”masse non critiche” di individui, cui mancava la coscienza di far parte, nonostante alcune diversità e la lontananza geografica, di un enorme movimento/fenomeno in atto, oggi sono ben più “unificate” e riconoscibili come “grandi civiltà in movimento”, ognuna delle quali veicola valori differenti ed è capace di portare cambiamento nel mondo di ognuno di noi.

2. Le 3 grandi civiltà

Le 3 civiltà indicate dai ricercatori/autori sono tra di loro conviventi. Dividono, cioè, lo stesso pianeta, il medesimo momento storico, le difficoltà ambientali, le innovazioni tecnologiche e culturali, ma… le vivono ognuno a modo proprio.

I Tradizionalisti, ad esempio, sono legati a valori e temi di quella che potrebbe essere definita come la “cultura in uscita”.
Sostengono, quindi, valori e visioni di stampo ottocentesco, molto conservatrici per quanto riguardo ruoli e figure istituzionali, come stato e religione.

Moderni, invece, sono portati a vedere il mondo attraverso il filtro del “successo personale”. Sono figli della generazione che li ha preceduti, impegnata nella costruzione degli “idola” (sistemi rigidi di controllo e gestione della società, nel post guerra), e come tali hanno ereditato benessere ed abbondanza a cui sono molto legati (la ricerca di “avere più cose”).
Prediligono una cultura incentrata sul consumismo e sull’ “usa e getta” dei beni, senza considerarne il ciclo produttivo intero.

Trans-Moderni, ovvero tutti coloro che fuoriescono dalle culture precedenti, in un modo o nell’altro, dando vita al movimento detto transizione, che li porterà a creare una nuova cultura, adatta a soddisfare nuove esigenze e valori.

La TRANSIZIONE, allora, è:
quel movimento che ci conduce da una sponda all’altra di questo grande momento di cambiamento culturale.

3. Autori

“I Creativi Culturali” di Cheli-Montecucco è la versione italiana (ed aggiornata) dell’originario lavoro di Paul Ray (ideatore del termine e dell’omonimo libro: “Cultural Creatives”) e parla, come riporta il sottotitolo, di “persone nuove e nuove idee per un mondo migliore”.

E che persone!
Paul H. Ray, sociologo americano che ha insegnato in università come quella del Michigan e la Wisdom University di San Francisco, è attualmente a capo delle politiche di ricerca sul risparmio energetico e l’energia solare per il governo canadese.

Enrico Cheli, docente di sociologia e processi culturali e comunicativi all’Università di Siena – dove svolge la funzione di ProRettore per la pace e l’intercultura e di Direttore della Scuola di dottorato di ricerca “Studi per la pace e la risoluzione dei conflitti”.
Attivamente impegnato a coniugare – in chiave olistica – scienza, etica e spiritualità e a promuovere una cultura della crescita personale e della pace – ha creato il CIRPAC (Centro Interuniversitario di Ricerca per la Pace).
E fa parte del consiglio direttivo del Club di Budapest Italia.

Nitamo Montecucco, medico psicosomatista, ricercatore in neuroscienze e studioso delle culture emergenti.
Collabora col Centro di Medicina Naturale dell’Università di Milano, associato all’OMS, ed è docente al Master in Counseling e formazione relazionale dell’Università di Siena.
E’ fondatore e presidente del Club di Budapest Italia e Direttore del Villaggio Globale dei Bagni di Lucca.

4. Approfondimenti utili

Al di là dei moltissimi link collegati e collegabili al movimento/fenomeno della Transizione, di cui ne riporto solo un paio:

vi invitiamo a leggere “I Creativi Culturali”, uno dei testi che un “transeunte” 

;-)
dovrebbe avere in casa.
Magari di fianco a qualcosa di più pratico e pragmatico, come:

  • Manuale Pratico della Transizione, denso di suggerimenti ed esercizi, organizzato passo-passo.

Per il resto… a presto!


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