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TRANSNISTRIA: Tiraspol preme per l’adesione alla Federazione Russa

Creato il 24 aprile 2014 da Eastjournal @EaSTJournal

Posted 24 aprile 2014 in Moldova, Transnistria with 0 Comments
di Stefano Nobili

Transnistria

Mercoledì 16 aprile, il Parlamento della Transnistria ha annunciato da Tiraspol, in seguito al voto espresso all’unanimità dai deputati, la proposta di aderire all’interno della Federazione Russa, attraverso un’istanza formale da inoltrare alle autorità di Mosca.

La Transnistria dichiarò l’indipendenza dall’Unione Sovietica il 19 agosto 1990, per poi far parte della Moldova, per i più Moldavia, dalla quale ha annunciato l’indipendenza il 1° settembre 1990, insistendo apertamente sulle posizioni filorusse della popolazione civile attraverso i tre referendum del 1991, 1995 e 2006. Per ventiquattro anni, lo stato della Transnistria non ha ricevuto riconoscimento e legittimità al livello internazionale.

Il Ministero degli affari esteri rumeno ha reagito rapidamente, pubblicando la propria dichiarazione sui siti istituzionali. Il governo “è preoccupato per il ‘voto’ espresso mercoledì in seno al presunto parlamento di Tiraspol”. Bucarest supporta la posizione del governo moldavo condannando la decisione del cosiddetto “Soviet Supremo” di Tiraspol come “violazione dei procedimenti diplomatici e sfida all’integrità territoriale della Repubblica di Moldova, tanto più oggi, all’interno del caldo e vacillante contesto della questione ucraino-russa. E’ doveroso da tutte le parti un approccio costruttivo, che si astenga da azioni unilaterali che comporterebbero soluzioni senza trattativa ” .

Il presidente Basescu ha commentato gli eventi di mercoledì 16 aprile, giorno dell’annuncio, dichiarando che la Romania sosterrà la repubblica moldava, ma l’evolversi di frizioni interesserà la possibilità di integrazione all’interno del quadro dell’Unione Europea. Il presidente, sin dall’inizio del suo mandato, ha sempre riconosciuto come prioritaria la questione legata alla condivisione e comunità di intenti tra Romania e Moldova, e naturalmente, ora più che mai afferma dalle stanze di Palatul Cotroceni un reale e concreto appoggio a Chisinau. Come riporta l’agenzia stampa Agerpres (principale agenzia di notizie romena) le parole di Basescu danno vigore a questa tendenza: “io vi dico apertamente: semmai avrete problemi nel cammino verso l’Unione Europea e troverete difficoltà insormontabili, tutto quello che dovrete fare è chiamare Bucarest e dire ‘ noi siamo a favore dell’unificazione’. Ma questo deve provenire dai cittadini moldavi, perché in Romania, il sentimento pro-unificazione è all’80 per cento”. L’accordo di associazione tra la Repubblica di Moldova e l’UE, ha precisato il presidente, sarà redatto in rumeno come lingua ufficiale, a seguito della decisione della Corte costituzionale della Repubblica di Moldova [che ha definito che la lingua ufficiale della Moldova si chiama rumeno, ndr].

La situazione della Crimea e dell’Ucraina orientale stanno fermentando le tendenze che serpeggiano tra le trame dell’Europa orientale e dell’Asia centrale: separatismi, indipendentismi, pressioni autonomistiche e rivendicazioni di autodeterminazione. Al centro della riflessione è la relazione “dialettica” tra potere centrale e le aspirazioni dei particolarismi, oggi di interesse diffuso visto l’incremento di movimenti, sia in termini di cifre, in costante aggiornamento in Europa (non solo orientale) , sia in termini di intensità, di coinvolgimento e di attività militantistiche.

Tags: Balcani orientali, filorussi, Moldova, Stefano Nobili, Transnistria Categories: Moldova, Transnistria


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