Giovanni Trapattoni, ha parlato a 360′ gradi, dalla sfida di questa sera tra Fiorentina e Juventus ed il conseguente confronto fra i due tecnici, e sul momento delle milanesi, mentre sul suo futuro comincia dicendo….
“Ho ancora voglia di allenare non c’è ancora niente di sicuro con la Costa d’Avorio, vedremo come andrà a finire“.
MONTELLA CONTRO CONTE
“Sono due squadre costruite per fare spettacolo, per disputare ottimo calcio e per andare al di là dei luoghi comuni che spesso invadono il nostro calcio e che raccontano di noi solo per l’estremo tatticismo. In campo europeo dovranno far vedere che potrà essere una partita spettacolare, che i nostri allenatori sanno insegnare calcio e non solo tattica. Penso a Spalletti, a Capello, ad Ancelotti. La sfida tra Montella e Conte sarà bellissima, mi aspetto una partita spettacolare. Entrambe vorranno passare il turno, ma non vedo una favorita, il primo ci fa divertire, il secondo ha esperienza e ha capito come funziuona il nostro calcio ad alti livelli. Non penso possano applicare alcun tipo di turn over, andranno in campo le squadre più forti con gli uomini migliori, Conte ha capito una cosa che predico da tempo: la partita più importante è sempre quella che viene prima perché se vinci poi sei contento e la preparazione della partita successiva avverrà con più entusiasmo, e poi davvero potrai effettuare un ricambio se ne avrai necessità. La Juventus ha una rosa più attrezzata, mi aspetto un Conte più attendista anche se un certo tipo di atteggiamento, a volte, può causare dei danni nella testa del giocatore. La Fiorentina ha un vantaggio minimo, ma la partita va giocata su un campo difficile, in un ambiente caldo che farà da cornice a una sfida sentita. Non mi sento di fare pronostici”.
LA SUA FIORENTINA, LA SUA JUVENTUS
“Il ricordo più bello che ho della Fiorentina è stato aver costruito una squadra forte con tanti sacrifici economici. Batistuta non voleva rientrare per aver avuto delle divergenze con la società, io l’ho chiamato spesso per cercare di convincerlo ed è stata una mia conquista. Avevamo costruito una squadra forte davvero, che poi per una serie di vicende, ha dovuto abbandonare la corsa al titolo per via di un periodo segnato dall’infortunio di Bati e dal carnevale di Edmundo, dal quale poi non è più tornato come prima. E quella qualificazione sfiorata… . Insomma, un bel ricordo misto a soddisfazione e rammarico. Della Juventus invece ho ricordi bellissimi, coronati da trionfi eccellenti. Sei scudetti, tutte le coppe internazionali e tanti giocatori all’altezza. Avevamo fatto una squadra buona dopo la scoppola che il Torino ci aveva consegnato, una squadra di caratura internazionale che poi ha vinto tanto e che si è trascinata i successi lungo l’Europa. Niente a che vedere con la squadra di ora, forte, ma mancante di qualcosa a livello europeo. Hanno fatto un buon mercato anche loro, ma devono rafforzarsi ancora per competere con le big d’Europa. Cio’ non toglie che stiano facendo un campionato ottimo e delle cose straordinarie, con sacrificio e dedizione, ottima gestione“.
IL MILAN E L’INTER
”Non proprio come quella del Milan, la sua squadra da giocatore e quella in cui ha esordito da allenatore: “Una squadra da costruire, malata e da curare. Allegri e Seedorf hanno pagato la poca chiarezza in società. A livello di nomi sembra che ci sia qualcosa di spettacolare, ma poi in campo si fa fatica a trovare equilibrio e quadratura del cerchio. Serve un organico migliore, poi qualche risultato che dia fiducia. Guardate l’Inter, ha tribolato dopo le cessioni eccellenti, ma con Mazzarri è riuscita a trovare una quadratura”.