La cosa non è passata inosservata e Sergio Rizzo ne ha cavato un gran bell’articolone dei suoi: «I gruppi politici del Consiglio Regionale del Lazio incassano contributi quasi quadrupli rispetto a quelli di Montecitorio. Proiettando i 211.064 euro pro capite sulla platea dei 71 consiglieri, si ha la strabiliante somma di 15 milioni. Esattamente 14 milioni 985.544 euro. L’anno, e per una sola delle 20 Regioni italiane. Questo, almeno, dicono i numeri. Anche quei denari, come i rimborsi elettorali, possono essere considerati parte integrante del finanziamento pubblico ai partiti. Ma con una differenza non da poco: la loro entità è pressoché sconosciuta. Intanto ci sono Consigli Regionali che non pubblicano nemmeno il bilancio»
Bene, ora sappiamo anche questa. E grazie ai radicali. Che intascano denaro pubblico come tutti gli altri, ma almeno lo dicono. Dovrebbero rinunciarci? Distribuirlo pubblicamente come fecero nel 1999? Via, siamo seri, già è tanto che ammettano di intascarlo. Con assai minor clamore di quando denunciano la rapina che il sistema partitocratico compie ai danni dei contribuenti, è vero, ma non è il caso di star lì a pignoleggiare. Hanno visione nobile della politica, di certo non se li metteranno in saccoccia o li dilapideranno in champagne. Per esserne sicuri, però, diamo uno sguardo.
Beh, sì, forse siamo stati troppo frettolosi nel dire spendono tutto ciò che intascano: un buon 40% resta in cassa. Sottintenteso: della Lista Pannella. Può darsi che la regola dello spendere più di quanto incassano col finanziamento pubblico ai partiti valga solo per i rimborsi elettorali che percepiscono dai partiti che li ospitano nelle loro liste alle elezioni politiche, può darsi che per quanto riguarda i fondi erogati dai Consigli Regionali la regola trovi eccezione. Poco importa, via, l’importante è che tra le uscite non ci sia la voce champagne e qui non c’è. Anzi, traspaiono segni di una sana morigeratezza: il grosso va via in riunioni, convegni, conferenze e incontri.Qui viene un dubbio: possibile che questa Regione Lazio impegni tanto i radicali sul piano della convegnistica? A quante conferenze, a quanti seminari, a quante tavole rotonde sui problemi che riguardano la Regione Lazio avranno dato vita i due radicali eletti nel Consiglio Regionale del Lazio? Non resta che andare a curiosare.
Qualche spicciolo per spese varie, 10.000 euro alla Associazione Luca Coscioni e tutto il resto, poco meno di 210.000 euro, per le due sessioni del Congresso del Partito Radicale Transnazionale Eccetera, che per statuto non si presenta ad elezioni che si tengono in Italia, tanto meno a quelle regionali. Si sarà parlato dei problemi della Regione Lazio a questo congresso? Di striscio, sì, dunque formalmente tutto è in ordine.