Magazine Diario personale

Trasparenze

Da Whitemary
Se qualcosa fosse andato storto, sapeva che avrebbe potuto contare su di lei. Per qualche motivo, tuttavia, ciò non lo rassicurava. Si era svegliato con il piede sbagliato e ci mise un po' a ingranare la giornata. Uscì sbattendo la porta dietro di sé. Aveva voglia di urlare. Si diresse verso il parco dove la resa dei conti lo aspettava. La rabbia iniziò a salire. Avrebbe voluto essere in grado di fermare i suoi passi e tornare indietro. Magari si sarebbe infilato di nuovo a letto e avrebbe dormito ancora un po'. Un bambino gli finì quasi addosso, i piccioni beccavano le briciole sulle panchine, un vecchio camminava sorretto dal bastone. Girò in direzione nord e si inoltrò nella parte più isolata di quel polmone verde che non aveva affatto voglia di percorrere. Non era pronto ad affrontare la persona che lo stava aspettando vicino al parco giochi per bambini. E come odiava il fatto che, proprio lei, avesse scelto quel luogo. Non era pronto. Era troppo arrabbiato, troppo agitato. Avrebbe potuto fare casino. Aveva paura di esagerare e di non riuscire a contenersi. Gli anni passati allenandosi tra i pugni, non l'avevano preparato a quel momento. Aveva ancora troppa rabbia in corpo. Pochi metri e sarebbe arrivato alla siepe che lo divideva dal parco giochi. Era una mattina fredda e grigia, la zona non sarebbe stata affollata, probabilmente non ci sarebbe stato addirittura nessuno. Provò un certo sollievo nel constatarlo.Si fermò e ripensò al perché si trovava lì. Cercò di non farsi sopraffare dalle emozioni negative che provava, cercò di respirare regolarmente e di convincersi che era arrivato il momento.Girò intorno alle foglie e notò subito la figura seduta sulla panchina poco più in là. Sperava che non si alzasse, che resistesse dall' andargli in contro. Non ebbe nemmeno il tempo di pensarlo, che la sagoma iniziò a camminare verso di lui. Era la resa dei conti: nessuno dei due poteva più scappare. Si avvicinarono l'un altro. Non se la sentiva di essere il primo a parlare, ma la sua bocca lo sorprese e, senza che lui quasi lo volesse, emise due esili suoni: "Ciao papà."
B.

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