Le parole sono tutto ciò che vogliamo – veramente – dire.
O almeno questo è il succo della lezione di oggi a teatro. Un succo di emozioni da proferire in silenzio.
Analisi del testo prima e suddivisione delle frasi in concetti, respiri, pause e intenzioni dopo, insieme all’uso corretto della voce.
Quello che ho scoperto oggi è stata la potenza che si nasconde nel trattenere un’emozione. In quel momento il corpo è in tensione e le parole fuoriescono con pathos. Viene fuori la vera parte dell’attore, quella parte che sopprime i respiri del pubblico e ne rapisce gli sguardi. Quel momento in cui ogni attore si sente tale.
E oggi mi sono sentita tale anche io, mediatrice e interprete di un’emozione non mia che però può esserlo ogni qual volta deciderò di far mie quelle parole, quella forza emotiva, quel contesto temporale, quel ruolo.
P.S. A proposito di emozioni, il libro di Marco Cesati Cassin è andato in onda ieri su UnoMattina Caffè, è già reperibile su IBS e il 14 ottobre è stato pubblicato al Corriere della Sera.
E la mia lettura del Ricercatore di emozioni continua.