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Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto

Creato il 26 gennaio 2015 da Justnewsitpietro

Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto
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Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto

Il cult di cui vi voglio parlare questa settimana è un film tutto italiano e si rende utile per il secondo anniversario della morte dell’attrice protagonista. Un’attrice versatile, grintosa, sempre all’altezza, quale è stata Mariangela Melato.
La pellicola in questione è un’opera molto moderna, una commedia diretta dell’altrettanto grandissima donna Lina Wertmüller. Ossia Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto del 1974 (perciò non proprio recente). Film dissacrante, forte, senza peli sulla lingua tutto basato – bisogna dirlo – sulla bravura dei due attori. La Melato, come già detto, e l’istrionico Giancarlo Giannini.

La storia è quella della ricca e snob industriale Raffaella Pavone Lanzetti e del marinaio comunista e rozzo Gennarino Carunchio che si troveranno dispersi su un’isola deserta sul Mar Mediterraneo per colpa di un guasto al motore del gommone. Dovranno imparare a convivere e tra uno scontro e l’altro sboccerà l’amore.
Da non confondere con Travolti dal destino del 2002, il remake realizzato da Guy Ritchie che ha avuto come protagonista femminile l’allora moglie Madonna e il figlio di Giancarlo, Adriano.

Nell’originale c’è tutto quello che serve per far funzionare una storia semplice. Per prima cosa, come già detto, gli attori. Ci si aggiunga l’umorismo nero e cinico, scene di passione estrema con altrettanta ironia e cattiveria, l’ambientazione meravigliosa della Sardegna (provincia di Nuoro e in Ogliastra). Ma soprattutto – quello che manca nel remake, ad esempio – la critica sociale e la sempre attuale questione del padrone e dello sgobbone plebeo simboleggiati appunto dalla Lanzetti e Carunchio. E ovviamente lo scambio dei ruoli che amplifica la disparità dei due e diverte. Quindi, ridurre il tutto ad una storia d’amore è sminuirne il senso.

Perché è un cult, perché era avanti per il periodo? Non soltanto per il tema di fondo, non solo per l’essere una commedia nera e grottesca travestita da film sentimentale e perciò geniale, ma anche per l’uso di un linguaggio scurrile, per la presenza di parecchia volgarità (che a prima vista potrebbe sembrare gratuita e addirittura infastidire), per l’essere così “caricato” e sopra le righe. Anche per quanto concerne la recitazione: Mariangela Melato con la sua “r moscia” e il suo accento milanese e Giannini con un accento siciliano altrettanto accentuato, per il loro modo di battibeccare ad alta voce e senza sosta, appaiono quasi esagerati. Ma se lo si guarda dal punto di vista autorale allora si capirà che è tutto voluto, che doveva essere così eccessivo. Altrimenti non sarebbe arrivato al punto e, specialmente, sarebbe stato preso troppo sul serio.

Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto

Ma è una farsa, è finzione. Certe situazioni e certe scene (di masochismo sessuale – tutte da ridere -, ad esempio. Con frasi memorabili) servono per dire altro, per parlare di cose serie. In questo senso Lina Wertmüller è stata veramente fortunata a trovare attori così disponibili a fare qualcosa che difficilmente si era visto prima. Ma già conosceva bene la coppia, dato che avevano lavorato insieme prima già altre due volte, sempre in due suoi lavori, sempre in due indimenticabili pellicole quali Mimì metallurgico ferito nell’onore del 1972 e Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” dell’anno successivo. Insieme facevano faville, si capivano e avevano dei tempi comici/drammatici perfetti.

Altra cosa inconsueta: che sia una donna ad usare questo stile e ad usare questi toni. La Wertmüller fu criticata dalle femministe per il ribaltamento di ruoli. Anche in questo caso non si è andati oltre, dato che, come detto precedentemente, il film tratta di lotta di classe non di dominazione maschile in senso stretto.
Fatto interessante l’uso di una hit estiva dello stesso anno per una delle ultime scene: Signora mia di Sandro Giacobbe.
Che altro ha di speciale per essere considerato di culto? Alcuni dialoghi  che vengono puntualmente ricordate appena si nomina il titolo. Ovviamente il riferimento è soprattutto agli epiteti coloriti che si scambiano i due protagonisti agli inizi della loro avventura da soli.  Come scordare il Bottana industriale e socialdemocratica?

Curiosità: Giannini ha doppiato Riccardo Salvino, ossia il signor Pavone Lanzetti, marito di Raffaella.
Tirando le somme, Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto è un film sicuramente per un pubblico adulto (i ragazzini non capirebbero il sottotesto. Inoltre alcuni momenti non sono proprio adatti) che va recuperato e aggiunto alla propria cineteca. Voi cosa aspettate?

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