Il cordone ombelicale è ricco di cellule staminali: si tratta di una risorsa preziosa, cellule molto vitali e di elevata qualità, che presentano una compatibilità del 100% con l’individuo da cui sono state prelevate. Data la loro importanza, è utile che le coppie in attesa di un bambino vengano informate circa la possibilità di conservare le cellule staminali del cordone. Ma sono ancora troppi i falsi miti sulla conservazione delle cellule staminali: vediamone alcuni.
La conservazione delle cellule staminali del cordone permette di usufruire, in futuro, di una risorsa preziosa e fondamentale non solo per l’individuo da cui sono state prelevate, ma anche per i suoi familiari.
Il cordone ombelicale è ricco di cellule staminali di diversa natura, ma tutte molto potenti, vitali, e di elevata qualità: se raccolte e conservate, le cellule staminali cordonali possono essere una scialuppa di salvataggio in caso di malattie, spesso anche molto gravi, come le malattie del sangue, leucemie e linfomi.
Sebbene negli ultimi anni siano stati fatti notevoli passi in avanti, è ancora molta la disinformazione in merito alla conservazione delle cellule staminali del cordone.
1. “Le biobanche private offrono la conservazione autologa”. Si tratta, più che di un falso mito, di un errore: utilizzare questo termine è sbagliato perché confonde il tipo di conservazione (che può essere pubblica o privata) con l’impiego terapeutico delle staminali (che può essere autologo o allogenico). Infatti, si parla di “uso autologo” delle cellule staminali cordonali quando il campione di sangue cordonale conservato privatamente viene infuso nel donatore che le ha generate, ma se il campione viene trapiantato in un suo famigliare di primo grado, si parla di trapianto allogenico intra-famigliare.
2. “Il trapianto autologo di staminali è inutile e dannoso perché si iniettano le stesse cellule malate”. Un’altra affermazione errata, che non tiene in considerazione il fatto che solo le cellule staminali sono dotate di proprietà rigenerative e anti-infiammatorie molto importanti.
3. “Le staminali cordonali perdono vitalità dopo 15 anni”. E’ scientificamente provato che le staminali cordonali, anche dopo 24 anni di crioconservazione, non soltanto sono ancora vitali ma mantengono inalterata la capacità di autoriprodursi.