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Tre tendenze in barba alla tendenza a lasciarsi

Creato il 15 novembre 2013 da Siboney2046 @siboney2046

tendenze 2013

Qualcuno ricorderà il 2013 come l’anno della gonna-pantalone di Zara o per il ritorno delle scarpe a punta; qualcun’altro come l’anno della rivincita morale di tutti i dermatologi grazie a Mirey Cyrus; altri lo ricorderanno perché per la prima volta una figura di potere ha dato le dimissioni (ciao, Benedetto!) e a sostituirlo è stato uno scavezzacollo che non conosce il cerimoniale (ciao, Francesco!). Ma in realtà l’unica vera tendenza del 2013 è stata quella di lasciarsi. Già, perché nel 2013 sono scoppiate più coppie di quante Alberto Castagna ne abbia messe assieme in otto anni di Stranamore. Quando Monica Bellucci e Vincent Cassel si lasciano, quando Raoul Bova e Chiara Giordano si dicono addio, quando addirittura Orlando Bloom e Miranda Kerr si amano ancora ma divorziano (e si vocifera anche su Will Smith e Jada Pinkett nonché Ryan Gosling ed Eva Mendes!!), quando Richi Pozzoli sparisce dal blog e dagli eventi social di Chiara Ferragni, beh, capisci che i Maya non avevano sbagliato più di tanto. Ma questi sono solo i nomi noti: se vi faccio l’elenco delle coppie scoppiate nelle mie conoscenze stiamo qui fino a domani.coppie scoppiate 2013Superare un momento così traumatico non è facile, non esiste una formula magica che aiuti le persone a stare meglio, non esistono consigli universalmente validi, anche se in QUESTO POST vi ho dato qualche suggerimento su come sopravvivere ad una rottura. Passato il momento del dolore (che può e deve durare quanto ve lo sentite) arriva il momento di essere egoiste.

«Quando ho cominciato ad amarmi davvero, mi sono liberato di tutto ciò che non mi faceva del bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ciò che mi tirava verso il basso allontanandomi da me stesso, all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo è amore di sé»
(Charlie Chaplin)

Perché quando siamo in coppia cerchiamo di non complicare le cose, ingoiamo rospi per il bene comune, accettiamo qualsiasi compromesso, anche quello più inaccettabile per il quieto vivere, diciamo di sì a tutto per non privare il nostro partner della sua libertà individuale. E poi magari il perfido Richard di turno ci pianta in asso, così, su due piedi e non aspetta neanche di essersi dimenticato il vostro nome per tuffarsi nelle braccia di un’altra. Ma chi ce lo fa fare? Perché essere delle brave ragazze se quelle cattive vincono sempre? Tanto vale essere egoiste, ovvero amarsi un po’ di più. Perché Mark Darcy non esiste, è inutile aspettarlo, ed anche se voi credete che il vostro uomo non rientri nella categoria dei Daniel Cleaver, perché è buono-bravo-gentile, fidatevi che prima o poi cappella pure lui.

Ecco quindi che arriviamo al nocciolo del post, ovvero quelli che considero le tre tendenze hot dell’autunno/inverno 2013!

Numero 1: tirate fuori la Julie che è in voi.

la mia droga si chiama julie

Se non avete mai visto La mia droga si chiama Julie di Truffaut, fatelo ora. Se non avete ancora letto Avventure della ragazza cattiva di Mario Vargas Llosa, correte in libreria. Se non avete ancora trascritto ed incorniciato il manifesto di Giuliology, accendete subito la stampante e tappezzate i muri di casa ed ufficio per ricordarvi sempre che “Deve aver ben presente che se lo caghi è per una grazia che fai e non il contrario”. Dopo questo briefing intensivo in cui si presume abbiate interiorizzato alla perfezione il concetto di stronza, uscite di casa ed esteriorizzatelo. Mirate ad una preda, seducetela con tutte le moine necessarie e spezzategli il cuore. E mi raccomando, siate seriali, non affezionatevi alla vittima che appena quella fiuta che vi state innamorando è la fine ed inizia subito a vantare diritti!

Numero 2: gratificatevi.

pretty woman shopping scene

Sono certa che uno dei passatempi preferiti delle donne è riempire carrelli virtuali degli shop online e mi stupisco che qualche semi-sconosciuta università anglosassone o americana non ci abbia già fatto uno studio quinquennale. Mi dispiace ammetterlo ma è così, siamo donne, siamo frivole, ci piacciamo così. Non mi sento in colpa perché non mi interesso delle cause della crisi globale e sul crollo dei mercati: scusate, sono troppo impegnata a mantenerli in vita, i mercati, con lo shopping! Sappiate che grazie agli acquisti che fate contribuite ad aumentare il PIL di qualche Paese e a non fare chiudere qualche negozio, a non fare licenziare qualche commessa, a non lasciare a casa un povero magazziniere. Quindi sì, lo shopping è un atto di filantropia e secondo me su Linkedin andrebbe inserito sotto la voce “Esperienze di volontariato e cause”. Se avete una coscienza, cliccate su “Procedi all’acquisto”!

Numero 3: smettete di seguire le fashion blogger.

fashion blogger magre

Io sono alta 1.73 m e peso quasi 60 kg, indosso tranquillamente una 42, talvolta la 40 (da H&M la 38… vi amo svedesi!) e qualsiasi medico mi direbbe che sono praticamente nel mio corretto peso-forma. Eppure mi sono sempre sentita grassa. Di recente mi è capitato di vedere per strada una ragazza che aveva circa la mia corporatura e ho pensato “bel fisico!”. Poi ci ho riflettuto e ho capito che anch’io sono così, eppure continuavo a confrontarmi con i fisici di modelle e fashion blogger, con quelle loro gambette striminzite che al confronto le mie cosce sembrano due prosciutti S. Daniele. Delle modelle, si sa, sono magre (qualcuno mi spiegherà com’è possibile che su Wikipedia Miranda Kerr risulti essere alta 1,75 m e pesare 57 kg, cioè, non ci credo, maddai, com’è possibile che ci siano 57 kg su quel corpo?!), lo diamo per scontato. Le fashion blogger magre invece sono delle vere infingarde, perché dovrebbero essere le ragazze comuni, quelle della porta accanto, ed invece vantano fisici degni della passerella di Victoria’s Secret! Ci bombardano giorno e notte con foto di tutti i loro golosissimi pasti (mangiano tipo tredici volte al giorno) eppure indossano una 36, che gli va pure un po’ larga. Ora, tutto ciò è un mistero, non voglio indagare, forse avranno un metabolismo che al confronto Bip Bip è un bradipo, però voi smettete di guardarle, di ammirarle, di invidiarle. Non sentitevi grasse perché non siete così. Lo so che è dura, anche per chi ha un partner che dice “ma no, cara, tu sei già magra” e poi al cinema su Jennifer Lawrence dice “magra, beh, insomma, è un po’ piazzatella” [true story]; ma è essenziale accettarsi per come siamo senza pretendere l’impossibile. Non dico di strafogarsi di McDonald’s ogni due per tre (da parte mia prometto che stasera è l’ultima per un po’) e lamentarsi perché i jeans non si chiudono, ma neanche di mangiare solo insalata tutti i giorni. Guardatevi allo specchio, per almeno mezz’ora e cercate di trovare tutto ciò che c’è di bello in voi e se il mondo riesce ad evidenziare ogni vostro minimo difetto, mandatelo a quel paese, dove trova certo buona compagnia!

Questo post concorre al Lifestyle Blogger Contest-Blogger We Want You indetto da Grazia. Non ho ambizioni vittoriose, cioè sì, altrimenti non avrei partecipato, ovvio, ma diciamo che più di tutto mi premeva condividere queste piccole verità per regalare un sorriso a chi è stato vittima della terribile tendenza del 2013 della coppia scoppiata: avete tutto il mio amorevole sostegno!


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