Oh. Oggi finalmente parliamo di cinema impegnato. Non capita spesso su Pensieri Cannibali, però questa volta si fa sul serio. Sto parlando di cinema impegnato… a far divertire e a intrattenere, obiettivi in cui questo Tre uomini e una pecora riesce discretamente.
Il filone è quello ormai più che tradizionale della commedia matrimoniale, più goliardica che sentimentale. Se vi dico che questo è un incrocio tra Una notte da leoni e la via britannica al genere intrapresa da Quattro matrimoni e un funerale, il tutto realizzato in un’inedita versione australiana, potreste esservi già fatti un’idea ben precisa di Tre uomini e una pecora. Sebbene, va precisato, questo filmetto pur essendo piacevole voli parecchio più basso rispetto a entrambi. Per fortuna, preciso anche, viaggia decisamente più in alto rispetto alla (peggior) variante italiana del genere: La peggior settimana della mia vita.
Per riassumere la pellicola, potrebbe comunque bastare una sola canzone:
Summer lovin' had me a blast Summer lovin', happened so fast I met a girl crazy for me I met a boy, cute as can be Summer days driftin' away, To uh-oh those summer nights
Perché vi ho proposto questo momento musical con “Summer Nights”? Forse perché sono strafatto di coca come capita ai protagonisti del film? No. Se l’ho fatto è perché il testo della canzone rappresenta alla perfezione l’amore che sboccia tra i due protagonisti della pellicola, che sono anche il punto debole del film: Xavier Samuel è un attore visto in quelle robette di Eclipse e Anonymous, ma anche nell’efficace horror australiano The Loved Ones. Alle prese con la comedy sembra però tutt’altro che a suo agio. La tipa di cui si innamora è invece Laura Brent, biondina caruccia quanto pure lei anonima.
Fatto sta che questi due si incontrano un’estate e tra summer days & summer nights si innamorano. Solo che non fanno come tutti in queste situazioni, ovvero “Ciao ciao!” e chi s’è visto s’è visto alla fine dell’estate, ma decidono di… sposarsi. Nonostante lui sia inglese e lei australiana (in realtà entrambi gli attori sono marsupiali) e nonostante non sappiano granché l’uno dell’altra, vogliono fare il grande passo. Contenti loro... Come spesso accade in questo tipo di film, i due promessi sposi non rappresentano però l’elemento più interessante delle pellicola. Come spesso o anzi diciamo sempre accade, i veri mattatori sono i testimoni. Alcune delle commedie americane più riuscite degli ultimi anni (Una notte da leoni e Le amiche della sposa) lo… testimoniano, appunto.
"Che c'è che non va? Come boyband saremmo meglio dei One Direction..."
D’altra parte lo dicono anche sia il titolo originale, A Few Best Men, che quello parecchio più stupidotto italiano: Tre uomini e una pecora. Sono infatti 3 i testimoni di nozze del futuro sposo Xavier Samuel, un orfano che ha solo loro come famiglia. E sono loro 3 che renderanno il matrimonio davvero fuori di testa. I britannici portano i loro culi bianchi al sole dell’Australia, per delle nozze, ma non delle come tante: la promessa sposa è la figlia di un importante senatore e quindi tutto è organizzato alla grande. Naturalmente i tre testimoni dello sposo, da bravi casinari inglesi, sconvolgeranno tutto e tutti, creando un disastro dietro l’altro. Uno di loro, tra l’altro, si presenta con baffetto e pettinatura alla Adolf Hitler. Non si sa bene perché lo faccia, comunque strappa più di una risata.Altrettanto naturalmente, non mancano i soliti espedienti tipici della buona (e anche meno buona) commedia goliardica che si rispetti. In primis, la droga. Questi Tre uomini ci vanno giù belli pesanti, visto che al posto delle solite cannette che si vedono nelle pellicole americane, loro si danno a roba più pesante. Fantastico al proposito il discorso di uno dei testimoni dello sposo strafatto di coca. E fantastica pure la madre della sposa, che si unisce a loro tirandosi su qualche riga (di troppo). E chi è la madre della sposa?
"Noi come girl band saremmo meglio delle Spice Girls, aahaah!"
Qui torniamo a Grease. È anche per questo che vi ho proposto quella cazzo di “Summer Nights”. Le cose mica capitano a caso, su Pensieri Cannibali. La madre è infatti interpretata da Olivia Newton-John. Sì, proprio lei, proprio la protagonista di Grease che è ancora una MILF (o GILF?) in ottima forma.I personaggi di contorno, tra cui va menzionata anche la divertente finta-lesbica Rebel Wilson (comica australiana che aveva un piccolo ruolo anche nel sopra citato Le amiche della sposa), sono dunque il punto di forza di una pellicola che riesce a strappare più di un sorriso, soprattutto nel convulso crescendo cui assistiamo durante la cerimonia di nozze. Altre cose funzionano meno. Oltre alla storielle d’amore principale, decisamente banale e stra-già-vista, annoveriamo le solite gag con gli animali. Dal titolo italiano, si capisce benissimo che un ruolo determinante sarà giocato non solo dai 3 testimoni dello sposo, ma anche dalla pecora. Era davvero necessario?
"E noi saremmo meglio degli... Animals!"
Voglio aprire una PETA-petizione per impedire ai cineasti di usare animali, almeno certi animali, nei loro film e telefilm. Innanzitutto i cavalli, che poveretti rischiano di fare una brutta fine come capitato nella serie tv Luck (chiusa proprio in seguito alla morte di 3 cavalli), oppure rischiano di diventare protagonisti di atroci scapolavori come War Horse. Via anche le scimmiette, come quella di Una notte da leoni 2. I cani invece si possono tenere, visto che nell’ultima annata sono stati strepitosi protagonisti in The Artist e Beginners. Sebbene in passato pure loro siano stati sfruttati per filmetti mediocri come Beethoven o Spot, tanto per lasciare fuori i vari celebri Lassie, Rin Tin Tin e Commissario Rex.Se il film fosse stato Tre uomini e basta, invece di Tre uomini e una cazzo di pecora, sarebbe stato meglio. Però oh, la regola in questo genere di film vuole che ci siano per contratto anche dei poveri animali ridicolizzati e quindi teniamocelo così. Una commediola spensierata capace di far ridere (abbastanza) e che rappresenta un buon disimpegno. Registicamente non si segnala in alcun modo, nonostante il film porti la firma di Stephan Elliott, in passato autore degli interessanti The Eye - Lo sguardo con Ewan McGregor e Ashley Judd e di Priscilla, la regina del deserto e negli ultimi tempi convertitosi al genere nuziale prima con Un matrimonio all’inglese e ora con questo. Genere cui sarà unito… finché morte non li separi. (voto 6+/10)