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Tregua sui mercati finanziari. Durerà?

Creato il 13 gennaio 2012 da Dagored
Tregua sui mercati finanziari. Durerà?
I compiti a casa svolti dal professor Monti hanno soddisfatto la maestra Merkel, che ha così premiato il diligente scolaro accontentando le sua richiesta di far scendere lo spread tra i titoli di stato tedeschi e quelli italiani e di conseguenza i tassi d'interesse sul debito pubblico pagati dall'Italia.
A questo punto l'ingenuo osservatore potrebbe domandarsi come mai Monti ha dovuto chiedere alla Merkel di far abbassare i tassi, se questi vengono decisi sul mercato finanziario dall'incontro tra la domanda e l'offerta degli operatori, ma credo che ormai nessuno crede più alla favoletta che i mercati si muovano da soli, su basi puramente mercantili ed è evidente che il rasserenamento è dovuto all'intervento della Bce.
L'importante comunque è che l'input di acquistare i titoli di stato italiani (e spagnoli) sia arrivato, per dare almeno una tregua alle finanze dello Stato.
Nessuna tregua invece per quelle degli italiani, alle prese con una serie di aumenti di tasse e di prezzi di tutti i tipi, con la sola benzina che ormai naviga verso 1,8 euro.
Ma c'è qualcuno che esulta, perché secondo lui la debolezza dell'euro permetterò di esportare merci a prezzi più competitivi, anche se quello delle materie prime sarà più alto.
Un ragionamento che potrebbe avere un suo fondamento in presenza di una domanda mondiale in crescita, mentre paiono invece in rallentamento pure le economie del Bric, che fino ad oggi avevano fatto da traino.
Lo scenario insomma è tutt'altro che sereno. I fattori in gioco sono tanti, comprese pure le tensioni internazionali, come quella tra Iran e Usa che rischia di far salire il prezzo del petrolio anche in un momento di scarsa domanda, alimentando ancora di più l'inflazione, la tassa nascosta che colpisce soprattutto le fasce più deboli.
Tregua sui mercati finanziari. Durerà?
Ma per l'Italia e per il governo Monti la partita ora si gioca nel verificare quanto sarà efficace la "Fase 2" della manovra economica.
Si comincerà dalle "liberalizzazioni", ovvero l'abolizione di molti, o alcuni, non si sa bene, vincoli al mercato di beni e servizi. Si comincerà con i tassisti, categoria che per qualche ragione deve essere veramente antipatica al potere (almeno a quello di centro sinistra) essendo non solo la prima ad essere nominata in questi casi, ma pure additata di tali crimini e misfatti da dover essere considerata pericolosa anche più della ndrangheta e di cosa nostra.
Naturalmente non sarà il maggior numero di taxi in circolazione a spingere la ripresa dell'economia nazionale e ci si aspettano ben più estesi provvedimenti, specialmente quelli in grado di far sciogliere i cartelli che controllano i prezzi dell'energia, tanto per cominciare.
Sarà poi cruciale verificare di quale entità sarà l'impegno che i tedeschi metteranno veramente in campo per stabilizzare la finanza europea.
La Merkel si è mostrata soddisfatta di quanto il governo Monti ha fatto in questi giorni e ha fatto delle aperture su un maggior apporto tedesco al fondo salva stati e su una integrazione politica più stretta tra i paesi dell'unione, ma quanto sarà importante questo "maggior" apporto nessuno lo sa.
Forse lo scopriremo il 20 Gennaio, quando la Merkel sarà a Romana insieme al presidente francese Sarkozy. Solo allora sapremo se il peggio sarà passato o dovremo rivendere risalire spread e tassi d'interesse, se solo i mercati dovessero giudicare insufficiente il contributo tedesco.

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