La perfetta simbiosi fra donna e borsa è la sintesi di un rapporto in cui l’accessorio si trasforma in archetipo di vera e propria casa mobile: niente racchiude e racconta sé stesse meglio della propria borsa. Alcune di queste diventano pietre miliari avulse da ogni logica temporale, altre raccontano fugaci stagioni, ma tutte, sono l’accessorio che esprime al meglio la fantasia dei designer. Quando il lusso diventa creatività e questa diviene veicolo di messaggi eco-friendly, nasce il binomio perfetto fra moda ed ambiente.
Ne sa qualcosa il brand canadese Matt & Nat che da alcuni anni produce borse ed accessori rigorosamente vegani. Niente cuoio, né pellami, ma poliuretano, PVC e rivestimenti interni in plastica riciclata per confezionare eco-bag sfiziose e di grande tendenza: buste in sughero ispirate alle texture e alle tonalità della natura, flat bag colorate con catena a vista: queste sono solo alcuni dei tanti modelli di questi piccoli “gioielli vegani” che possono essere customizzati e che hanno conquistato il mercato globale e molte celebrities, tra cui Nathalie Portman, Charlize Theron e Paul McCartney.
Brillante l’intuizione di Margherita Vaghi, designer del brand Labolsina: far rivivere in una nuova forma tutti quei tessuti utilizzati originariamente per gli arredi degli hotel. Così stoffe e velluti, scampoli e tende – accostate anch’esse a pelli di recupero – si trasformano in insospettabili borse dalle linee pulite ed eleganti.
Si ispira ai concetti di ready-made e upcycling anche Massimo Tevarotto, con una collezione di borse ed accessori prodotta interamente con materiali di recupero e con una filiera molto particolare: a San Paolo, in Brasile vengono acquistati scarti di lycra,taffetà e jersey, mentre i prototipi delle borse vengono realizzati dalle donne indigene residenti a 200km dalla città.
L’ultima frontiera dell’eco-oriented prevede poi il riutilizzo di materiali ricavati dalla demolizione dei mezzi trasporto. Cinture di sicurezza intrecciate sono il corpus delle alternative ed innovative bag del brand 959 di Paolo Ferrari, mentre dalle ciclofficine arrivano le borse Mnmur, realizzate attraverso lavorazione artigianale delle camere d’aria delle ruote delle biciclette ormai dismesse. Versatili, morbide e certamente resistenti, le cycle-bag di Marco Giambra e Laura Comino sono in vendita online sulla piattaforma Ecofatti.it
Maria Francesca Milardi