Il Sindaco di Genova, Marta Vincenzi, avrebbe dovuto dimettersi o per lo meno scusarsi. Questo hanno urlato per giorni i cittadini dopo che ha deciso di mantenere comunque aperte le scuole in occasione del recente terribile alluvione che ha colpito la città, aumentando così il numero di vittime. I gruppi Facebook contro di lei aumentano costantemente, come questo e questo.
La Vincenzi, che non brilla di idee geniali, ha anche avuto la grande pensata di far organizzare nel 2011 a Genova la celebre “Giornata Internazionale della Laicità”, organizzata da UAAR e dall’European Humanist Federation. Ha partecipato in prima persona, intervenendo a salutare i relatori. Un vero e proprio flop, come abbiamo spiegato in Ultimissima 9/05/11. Ma il sindaco laicista non si è persa d’animo e ha buttato via 275.000 euro per realizzare uno solito scimmiottamento religioso in versione laicista, ovvero un “tempio laico” nel cimitero di Staglieno di Genova, come è descritto da Monica Mondo.
Innanzitutto un intreccio di contraddizioni: «Tempio, laico. I due termini stanno male insieme, perché i templi nascono sulle fondamenta di una fede, e la parola “laico” contrapposta a religione deriva da un’errata interpretazione semantica. Laico è chiunque non indossi una veste da prete, o da suora, e dunque in ogni cimitero c’è una fossa di terra per tutti i laici, ben più numerosi dei chierici. L’unico tempio ideologicamente innalzato contro il Cristianesimo e la Chiesa è quello voluto alla Dea Ragione durante il Terrore francese. La storia insegna quali frutti di convivenza e dialogo abbia portato». E ancora: «Chi pensa che la morte sia la fine di tutto, coraggiosamente non ha bisogno di templi e cerimonie. Sparge i suoi resti al vento, al mare, regala le sue ossa al ciclo eterno della natura». E’ un’azione tutta simbolica dunque, in sequela alla moda della multietnicoculturalreligiosità: «E’ vero che Genova detiene il primato italiano della denatalità, e tanto vale occuparsi dei morti. Per un sindaco che doveva dimettersi, la signora Vincenti di iniziative ne sa prendere, soprattutto se provocatorie», commenta la giornalista. Restando probabilmente vuoto, come vuota era la sala durante la presentazione, il “Tempio della spiritualità laica” verrà usato per mostre e convegni.
La cosa simpatica è che al prefabbricato, spacciato per “tempio laico”, sono state installate finestre che irradiano una luce a forma di croce, «per rifarsi a simboli che comunque appartengono alla nostra cultura, e guarda caso, inaugurato il giorno di Natale. Non bastavano le tante croci su cui hanno pianto, pregato, sperato i devoti genovesi. Non bastava, per tutti, la luce del sole che illumina il cielo, sopra tutti quanti, i giusti e gli ingiusti, i religiosi e i non credenti». I laicisti ci offrono oggi un monumento al Nulla, proprio come i pagani.