Magazine Diario personale

Troll

Creato il 06 aprile 2013 da Riciard @riciard
TrollE' successa una cosa singolare, che merita di essere divulgata, almeno qui, tra voi, quelli che da sempre mi leggono, che sia per amicizia, pazienza, tenacia o quello che volete. Non lo sapevo io, e non lo potevate sapere voi, ma il Profeta mi ha illluminato. Sono un Troll. Non lo sapevo, altrimenti ve lo avrei detto prima. Sono un Troll. Lo so da quando il Profeta ha apposto accanto al mio nome da anni registrato sul suo blog questa icona: Troll Andiamo per gradi, cos'è un Troll. Mi avvalgo di Wikipedia e la cito: Con il termine troll, nel gergo di internet, e, in particolare, delle comunità virtuali, si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli animi. Aggiungo, di mia sponte e per mia esperienza, che generalmente un troll è anonimo o farlocco, provocatorio, elabora cross posting e molte altre tecniche. Io, per l'aver semplicemente detto cose che non erano gradite, mi sono visto prima cancellare due commenti, poi riabilitati, e poi segnalare come Troll. E' un concetto di dibattito, di apertura mentale e più in generale di democrazia piuttosto strano: se esprimi dissenso sei un troll. Che è peggio di dire che sei un mio avversario, sei qualcosa che non esiste e che solo e semplicemente vuole tirare fango su di me. E' la pericolosa macchina del fango all'incontrario, che Casaleggio si dice conosca benissimo: chiama i fedeli alle armi e ti difenderanno, facendo quadrato e rafforzando le proprie convinzioni. Ma perchè dico che Casaleggio e gli autori web del blog di Grillo potrebbero conoscere molto bene questa tecnica? Molto semplice, basta leggere il breve, ma intenso e-book di Di Salvo che spiega con concretezza cosa siano gli influencers e come una sola persona registrandosi x volte con x profili differenti allo stesso sito possa creare una discussione, diffondere "trappole" nelle quali l'utente medio cada, ricavandone una opinione. Lo stesso utente medio poi accederà a sua volta e commenterà scrivendo quello che si vuole, dimostrando la stupidità della tesi dell'utente fake-influencers. Si tratta di marketing, ed è una tattica simile quella che adottano le tantissime aziende (soprattutto made in Usa) che propongono l'acquisto di xmila contatti per blog, "mi piace" di facebook e via dicendo. Quindi cosa ottiene Grillo a denunciare i troll? Che tutti i suoi seguaci si stringano attorno a lui e comincino la caccia alle streghe, bollando sistematicamente i reali fake (che molto probabilmente ancora oggi sono influencers), dai semplici pensatori liberi. Che io non sia e non possa essere bollato come troll da Grillo lo dimostra il suo sito stesso a questo link: http://www.beppegrillo.it/2010/03/_lidea_e_quella.html dove pubblicizza la mia iniziativa di qualche anno fa per una Pasqua senza agnelli. Vaglielo a dire al popolo di eletti e presuntuosi che credono solo al proprio profeta. Riflessione a parte, pensierino della giornata: sicuri sia davvero possibile una democrazia in rete, una votazione on line?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :