Il genere umano non può sopportare troppa realtà.
Thomas Stearns Eliot
Mi mette una gran tristezza il cosiddetto "delitto di Crema".
Non soltanto in sé (come ricordavano Gianni Biondillo e Maurizio De Giovanni nel loro incontro al Festivaletteratura di quest'anno, i delitti reali sono infinitamente più banali, mediocri, tristi e - in una parola - meno interessanti di quelli concepiti dai giallisti). E' il vedere che la gente non impara mai niente, che si continua a ragionare per stereotipi, sempre e comunque.
Se l'amante di una donna e padre della sua bambina le uccide, il coro di vicini e colleghi non potrà non dire: "E pensare che era una persona così distinta"... "Un professionista così affermato"!
Come se non avessero mai letto, non dico I fratelli Karamazov, ma almeno Delitto e castigo. Come se non avessero mai visto, non dico Crimini e misfatti (1989), ma almeno Match point (2005). Li avranno letti, visti? Io penso di no. E se li hanno visti, se ne sono subito dimenticati, perché fa comodo pensare che da noi, o a noi, certe cose non possono succedere, a noi gente perbene che paga le tasse, ha la casa di proprietà e il sabato tosa il prato.
Non esistono classi sociali esenti da rabbia, odio, paura e distruttività; non esiste una laurea che garantisca di non uccidere; non esiste un confine visibile e rassicurante fra persone raccomandabili e persone non raccomandabili, non è mai esistito, nemmeno nella Londra vittoriana; nessuno può dirsi in salvo dall'attimo di follia, fino al giorno della sua morte.