True Detective – Prima Stagione

by Jacopo Mascolini · 13 giugno 2014

True Detective ci racconta le vicende di due detective, Martin Hart e Rustin Cohle e delle loro indagini su un caso di omicidio del 1995, apparentemente risolto. Quando però gli omicidi ricominciano quasi vent’anni dopo, nel 2012, i due detective, ormai ritiratosi, vengono interrogati nuovamente per cercare di dare una svolta alle attuali indagini. Ripercorrendo gli avvenimenti del passato si aprono nuove strade nel futuro e i due detective torneranno a collaborare dopo essere stati separati  per anni da complicate vicende personali.

Acclamata da critica e pubblico ( Hbo Go, il portale On-Demand della televisione che produce la serie, è andato in crash per qualche minuto durante l’ultima puntata per l’alto afflusso di utenti), True Detective è la serie crime più bella degli ultimi anni. Nic Pizzolato, creatore e unico sceneggiatore della serie, ha preso ispirazione dalle più famose serie degli ultimi anni, Cold Case, Criminal Minds, The Killing ,(per il quale lo stesso Pizzolato è stato sceneggiatore), estraendone le parti migliori per rimescolare in una tavolozza ricca di mille colori.

Le indagini sono quasi un pretesto per mostrarci i due fantastici protagonisti della serie, sopratutto Rustin Cohle(Matthew McConaughey), che con il suo pessimismo e i suoi affascinanti discorsi filosofici, verrà ricordato  come uno dei più grandi Detective apparsi in televisione.

Meno affascinante ma parte essenziale del funzionamento della serie , Martin Hart (Woody Harrelson), uomo più “semplice” del suo collega con il quale è sì in conflitto, ma intimamente lo ammira. Il rapporto tra i due protagonisti è il vero scheletro su cui si poggia tutta la serie, che ci mostra un amicizia nascere, evolvere, morire e risorgere quasi come fosse una storia d’amore, una parabola delle relazioni umane. Due persone così diverse ma che col tempo finiscono per essere indispensabili l’uno all’altro, completandosi a vicenda. Il caso di omicidio, che poi evolverà verso qualcosa di molto più complesso, è affascinante, pieno di immagini evocative e una simbologia intrigante come ogni serie crime riuscita ha. Un plauso particolare alla regia di Cary Joji Fukunaga che ci regala nella quarta puntata uno dei piani sequenza più belli mai apparsi sul piccolo schermo. La trama, che si articola in ben tre diversi momenti del tempo, è complicata ma tutte le storie si intrecciano e compenetrano perfettamente, in un gioco di scatole cinesi efficace e coinvolgente.

Personaggi memorabili, una trama che si sviluppa in maniera perfetta, e  un affascinante simbologia, sono gli elementi che fanno di True Detective un vero capolavoro. La prossima stagione avremo personaggi e storia completamente diversi e pur se la mancanza di Rustin Cohle si farà sentire, probabilmente troveremo nuovi entusiasmanti protagonisti lavoro su un caso altrettanto affascinante.

In Italia andrà in onda su Sky sul nuovo canale Sky Atlantic.

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