Il finanziamento più cospicuo, da 12 milioni di euro di cui 10 già erogati, riguardava la costruzione di un centro commerciale che sarebbe dovuto sorgere a Santo Stefano Magra (La Spezia).
Nell'ambito dell'inchiesta, coordinata dal pm di Tolmezzo Alessandra Burra, questa mattina gli agenti della Squadra Mobile di Udine, della polizia di Frontiera e della Guardia di Finanza di Tarvisio hanno effettuato perquisizioni in 3 filiali del Monte dei Paschi di Siena a Firenze, Prato e Pistoia.
Gli investigatori hanno acquisito, con un sequestro presso terzi, una serie di documenti relativi ai finanziamenti erogati. La banca risulta parte offesa. Il denaro versato dagli istituti di credito alle società veniva reinvestito nell'acquisto di beni personali da parte dei componenti della banda o finiva in conti correnti accesi all' estero.
Secondo quanto è stato accertato, una buona parte del denaro sarebbe già stato speso; un'altra parte, invece, è stata recuperata. L'inchiesta è stata avviata mesi fa dopo che, il 20 gennaio, la polizia di frontiera di Tarvisio, insieme con le Fiamme gialle, aveva fermato per un controllo una Mercedes con a bordo un imprenditore toscano e la giovane moglie di nazionalità ucraina.
I due avevano dichiarato di essere diretti in Austria per festeggiare il loro anniversario di matrimonio. Insospettiti, i poliziotti e i militari avevano notato nella borsetta della donna uno strano involucro al cui interno avevano trovato 50 mila euro in contanti. Approfonditi i controlli, erano stati scoperti altri 300 mila euro in contanti che la signora custodiva nascosti sotto i vestiti, e una serie di orologi di gran pregio tra cui Rolex e Baume&Mercier.
Gli inquirenti ritengono che la provincia di Udine fosse territorio di transito per il denaro da far confluire proprio in conti esteri.
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