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Tsipras, la risposta al rigore

Creato il 26 gennaio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il primo appuntamento elettorale europeo del 2015 ha visto la vittoria della coalizione di sinistra Syriza. Tsipras, ex-candidato alla Presidenza della Commissione europea nelle scorse elezioni di maggio, ha superato il 36 percento dei voti con 149 seggi in Parlamento, due in meno della maggioranza assoluta.

Il giornale inglese “The Guardian” ha appena ufficializzato il sostegno a Syriza da parte del leader Panos Kammenos, ex-parlamentare del partito conservatore Nea Dimocrativa, che si è candidato alla guida del partito dei greci indipendenti.

Fatto non trascurabile, la sconfitta del partito liberale Pasok. Sembra che Guy Verhofstadt, portavoce europeo della famiglia liberale, nonostante la sua rinomata fiducia nel processo di integrazione e la sua proposta da 700 miliardi per uscire dalla crisi, venga confuso con le politiche neo liberiste ed di rigore della poco amata Troika.

Niente paura per la stabilità dei mercati, dice Renzi (riporta La Repubblica.it) che si trova ad avere un alleato in più oltre al francese Hollande. Insieme la sinistra europea è più forte, anche se si sa che a Brussels i social-democratici governano assieme ai conservatori guidati da Juncker e non fanno una vera e propria opposizione.

Il dato più preoccupante è il superamento del 6% dei voti per Alba Dorata con 5 parlamentari eletti, di cui due in carcere (Nikolaos Michaloliakos e Christos Pappas). In Italia saranno osservati con attenzione da Salvini, che ha sostenuto più volte di sostenere il partito di estrema destra greco sulla questione immigrazione.

Niente paura, dunque, perché oltretutto l’economia ha anticipato ancora una volta la politica. Anche se la dimostrazione popolare di contrarietà al rigore non è affatto da sottovalutare, Mario Draghi è riuscito a prevedere il risultato elettorale e ha dimostrato ancora una volta di saper concedere maggior flessibilità sui conti pubblici. Ma il quantitative easing della BCE e il riequilibrio del cambio tra Euro e Dollaro sono solo i primi passi, non sufficienti per il popolo greco e per Tsipras.

La vera sfida che lanciano le elezioni greche è la gestione comune dei debiti pubblici degli Stati membri. Il prossimo passo per la sinistra europea, infatti, sembra la riduzione dei debiti pubblici nazionali non attraverso il rigore dei conti, ma accollando all’Unione Europea i debiti dei singoli Stati membri.

Sarà questa la strada da percorrere? Tommaso Padoa-Schioppa diceva: “agli Stati il rigore, all’Europa lo sviluppo“, chissà se è ancora vero.

Era il dicembre 2009 quando la crisi greca scoppiava nelle piazze, oggi la Politica prova a rispondere con un po’ di ritardo.

Tags:alba dorata,Grecia,Juncker,mario draghi,Matteo Renzi,Matteo Salvini,Tsipras Next post

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