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Tu chiamala se vuoi ipocrisia

Creato il 27 luglio 2013 da Patuasia

Ritorno sull’argomento della nuova nuova gelateria in via Porta Pretoria, Gelaty, perché trovo che alcuni commenti, qui come su facebook, sono sintomatici di un certo provincialismo e vale la pena di soffermarvisi. Non entro nei meriti estetici dell’uso di un altare, perché davvero in questo caso il gusto è molto soggettivo, anche se mi preme ricordare che quasi cento anni fa un certo Marcel Duchamp inaugurò la decontestualizzazione, trasferendo un oggetto qualsiasi all’interno di un museo e trasformandolo così in opera d’arte. Si trattava di un pissoir diventato Fontana. Sollevò polemiche, interesse e curiosità e segnò un percorso nuovo che diede vita all’arte concettuale. Preferisco invece analizzare il  fastidio che l’uso di un arredo sacro all’interno di un luogo pagano ha causato a molti.  E’ stato considerato blasfemo, di pessimo gusto, insomma un oltraggio. Eppure è ancora in uso in molte case appendere sopra il letto un’immagine sacra, un crocifisso, un rosario e sappiamo tutti che oltre che dormire sul letto si fa sesso. Nudi, sotto lo sguardo del Cristo in croce, a cercare il piacere fisico, magari inventando posizioni rocambolesche per rendere l’atto più proibito e originale e nessuno che abbia mai provato e/o sollevato imbarazzo. Ma la Madonna in gelateria no! E’ una bestemmia! Un insulto alla religione! Signori, non vi sembrano ridicole tutte queste critiche? Ricordo che oggi alla festa dei calabresi ci sarà la selezione della miss san Giorgio e Giacomo: cosa c’entrano le ragazze che presenteranno i loro giovani corpi agli sguardi affamati dei maschi, con i due santi che si votarono alla castità, alla preghiera e alla penitenza? Anche in questo caso nessun imbarazzo. L’ipocrisia è un tessuto impermeabile.


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