Tu chiamale se vuoi...sensazioni

Creato il 08 giugno 2011 da Dagored

Dopo quasi una settimana dallo scoppio dello scandalo scommesse, subito ribattezzato scommettopoli, e dopo che gli stessi media avessero scritto che dopo due giorni già si era saputo tutto quello che c'era da sapere, si sarebbe potuto pensare che almeno ci sarebbe stato risparmiato altri presunti scoop e relative speculazioni commerciale sul nome di questo o quel calciatore, come era invece avvenuto prima con quello di Beppe Signori, indicato come il capo della banda di scommettitori dallo stesso Pm Di Martino e quello di Daniele De Rossi, finito sulle prime pagine di tutti i giornali come colluso del portiere infedele Marco Paoloni, notizia poi rivelatasi infondata.
Invece no: la tentazione di far aumentare le vendite dei propri giornali o il numero di click dei propri siti è evidentemente troppo forte, tanto che oggi è bastata una frase, tra le tante, dette da uno degli indagati nel corso delle conversazioni intercettate per ripetere la sciagurata manovra.
La frase: "me lo ha detto il capitano della giallorossa" è stato subito da quasi tutti interpretata come la prova di un coinvolgimento nello scandalo del capitano giallorosso per antonomasia, ovvero Francesco Totti e il suo nome e le sue fotografie hanno immediatamente invaso le prime pagine di giornali, siti e blog.
Nemmeno i dubbi subito avanzati da alcuni sul fatto che, se la partita oggetto della conversazione era Lecce - Roma, come si sosteneva, anche la squadra salentina porta i colori giallo e rossi ha frenato i media. Solo il Corsera ha tolto il nome di Totti dai suoi titoli, mentre altri, compresa La Repubblica hanno tentato patetiche marce indietro ben attenti però a mantenere il nome del giocatore e la sua immagine ben in vista.
Si è poi saputo che nella conversazione si parlava di un giocatore militante in una squadra di un campionato minore.
A scanso di equivoci, dico subito che non sono un tifoso romanista e per di più non ho alcuna simpatia per Francesco Totti (neanche per Daniele De Rossi, per la verità) per diverse ragioni, che non è importante sottolineare in questo momento, ma di fronte a un simile accanimento ingiustificato non si può non solidarizzare col giocatore romanista.

Si spera sempre che si impari dai propri errori, ma vedere che a soli 5 gioni di distanza questi vengono ripetuti, fa veramente cascare le braccia, come fa cascare le braccia l'ennesima improvvida dichiarazione del Pm Roberto Di Martino che testualmente ha dichiarato ai giornali:
"Ho la sensazione che ci siano grossi problemi in serie A, che ci siano incontri truccati. È una sensazione e una sensazione senza riscontri non è una prova. La sensazione è, però, che in serie A le combine non siano fra i giocatori ma fra le società".
La sensazione? Si suppone che un giudice inquirente basi le sue indagini su evidenze oggettive e non su sensazioni, che in questo caso sono state suggerite dalle dichiarazioni del dentista Marco Pirani, un uomo che sta cercando di tornare, se non in libertà, almeno agli arresti domiciliari, e pure in contraddizione con quelle dell'altro indagato, Massimo Erodiani, ma questo non ha trattenuto il magistrato dal lanciare questa vera e propria bomba, che mette in discussione tutto l'establishment de calcio nazionale.
In realtà le notizie che via via vengono rilasciate confermano l'impressione della prima ora e cioè che dall'inchiesta sia finora uscito molto fumo e poco arrosto, nel senso che certamente esisteva un'organizzazione che tentava di truccare partite di calcio delle serie inferiori, sfruttando magari lo stato di necessità di qualche giocatore, come lo stesso Marco Paoloni, ma spesso senza riuscirci e comunque non in grado di influenzare la Serie A.
Come al solito si da sempre troppo credito alle tesi dell'accusa, senza aspettare le giustificazioni degli indagati. L'importante è fare titoli a carattere cubitali per vendere e avere più accessi.
Anzi, proprio il nuovo fenomeno dell'informazione in rete, la cui remunerazione è legata al numero degli accessi, sembra aver alimentato ancora di più il fenomeno.
Intanto arrivano le prime dichiarazioni di Beppe Signori, che naturalmente ha fornito una versione dei fatti completamente diversa, tutta da verificare, ma non per questo di minor valore di quella di Pirani e degli altri.
L'indagine è ancora tutta in itinere e sarebbe bene che il Pm Di Martino si tenesse per se le sue sensazioni e magari parlasse pure meno coi giornalisti, a meno che, come qualcuno molto maliziosamente mi suggerisce, non sia anche lui in cerca di una candidatura a qualche scranno.

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