-Di Monica Grigolo
Bamboccioni alla ricerca del posto fisso, se poi vicino a casa della mamma meglio, così nel pensiero di alcuni politici la figura dell’italiano, specie giovane.
Bene, allora come si fa per essere imprenditore di sé stessi e magari offrire lavoro a qualcun altro? E qui iniziano i dolori del o della giovane ma anche di chi il lavoro ce l’aveva ed è rimasto disoccupato e ambirebbe ad aprire un’impresa nel Bel Paese.
Si supponga il caso di volere costituire una società a responsabilità limitata, con eventuale immediata assunzione di lavoratori, si dovrà mettere in conto un iter che richiede, per l’esattezza, ben sei procedure da seguire che necessitano di un tempo medio di esecuzione pari a 10 giorni, facendo premettere tutto dalla costituzione presso un notaio della società stessa, che si occuperà della stesura dello Statuto per dichiarare di che cosa si occuperà la società costituenda e parimenti dell’incasso contestuale della sua parcella che mediamente si aggira a circa 3.000 euro:
§ deposito in banca di almeno il 25% del capitale sociale
§ esecuzione dell’atto notarile pubblico
§ acquisto dei libri contabili dell’impresa
§ pagamento dei contributi in conto capitale
§ iscrizione dell’attività nel Registro delle Imprese presso la Camera di commercio locale
§ notifica dell’assunzione dei lavoratori presso l’ufficio di collocamento
Tali operazioni richiedono tempi di esecuzione pari ad un giorno, eccezion fatta per l’inserimento all’interno del Registro delle Imprese, che richiede 5 giorni di tempo per il completamento dell’operazione.
Per quanto riguarda ancora i costi, sono pari a zero per la prima e l’ultima voce (deposito in banca e ufficio di collocamento), salgono invece ad un centinaio per l’acquisto dei libri contabili (a cui vanno applicate le marche da bollo da 14,62 Euro ogni cento pagine e per ogni libro vidimato in Camera di Commercio occorre pagare altri 25 Euro per diritti sempre alla CCIAA), altri 200 euro ripartiti fra la registrazione elettronica dell’atto e le marche da bollo, infine, c’è da considerare circa 300 euro dei contributi in conto capitale, che è un importo da pagare annualmente all’Ufficio delle Entrate, nonché i 500 necessari per la registrazione presso la Camera di commercio. Mica male per iniziare, no?
Ma dall’ottobre del 2009 è arrivata la “semplificazione”, con cui chi vuole aprire, modificare o cessare una attività imprenditoriale può avvalersi della cosiddetta Comunicazione Unica (ComUnica) presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio:
http://images.to.camcom.it/f/comunica/10/10279_CCIAATO_1622010.pdf
La validità della ComUnica è estesa anche ai fini fiscali, previdenziali e assistenziali e la richiesta può essere effettuata anche telematicamente, includendo: l’emissione del codice fiscale dell’impresa, il numero della partita Iva e la registrazione presso Inps ed Inail, nonché i moduli richiesti dal Registro delle Imprese per la registrazione, dall’Ufficio delle Imposte per l’apertura immediata dell’attività e da Inps ed Inail per la registrazione. Inoltre, in base alla legge 2/2009, è ormai obbligatorio fornire un indirizzo di posta elettronica certificato (PEC – posta elettronica certificata, d’altra parte, nell’era digitale chi non ha una PEC? ) per un dialogo elettronico che abbia pieno valore giuridico. Completata questa procedura, l’azienda riceve tutti i documenti entro 7 giorni nel seguente ordine:
§ un numero di protocollo per la procedura di registrazione e la conferma di ricezione della ComUnica nel Registro delle Imprese;
§ il numero identificativo per il pagamento delle tasse, il numero di partita Iva e il codice fiscale dell’impresa;
§ entro 5 giorni lavorativi la registrazione nel Registro delle Imprese;
§ entro 7 giorni la documentazione Inail;
§ entro 7 giorni la documentazione Inps,
con esborso di altri 168 euro per la tassa di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate, 155 euro per la registrazione presso la Camera di Commercio, e 200 euro per la quota dei soci.
Grazie al modello di comunicazione unica gli adempimenti unificati sono: la dichiarazione di inizio attività, variazione dati o cessazione attività ai fini Iva; la domanda di iscrizione di nuove imprese, modifica, cessazione nel registro delle imprese e nel Rea (Repertorio economico e amministrativo) con esclusione del deposito del bilancio; la domanda di iscrizione, variazione, cessazione al registro delle imprese con effetto per l’Inps relativamente alle imprese artigiane ed esercenti attività commerciali; la domanda di iscrizione e cessazione di impresa con dipendenti ai fini Inps; la cessazione e la variazione dei dati di imprese con dipendenti, imprese agricole ed artigiane ai fini Inps; la domanda di iscrizione, variazione e cessazione di impresa agricola ai fini Inps; la domanda di iscrizione, variazione e cessazione di impresa artigiana nell’albo imprese artigiane.
Con la piena attuazione di questa nuova modalità relativa all’apertura di una nuova attività economica, il punto gravitazionale di tutte le operazioni divengono gli Enti camerali, nuova istituzione di riferimento del territorio, il cui ruolo sembra destinato ad ottenere un’importanza via via maggiore, con l’obiettivo di ridurre considerevolmente gli oneri amministrativi.
Dopo aver provveduto a registrare l’attività, l’imprenditore dovrà fronteggiare una serie di situazioni che possono richiedergli di destreggiarsi tra permessi edili, rapporti di lavoro, proprietà immobiliari, necessità di fondi, relazioni con gli investitori, pagamento delle imposte, internazionalizzazione dell’impresa, rispetto dei contratti. Molte aziende necessitano ad esempio della costruzione di un magazzino che funga da deposito delle scorte dei beni da vendere, il che richiede la presentazione alle autorità competenti del progetto e della documentazione ad esso annessa (piano di costruzione, mappatura del sito), così da ottenere tutti i permessi e le licenze necessarie, portando a compimento tutti gli adempimenti richiesti e ricevendo le necessarie ispezioni. I passi da compiere sono 14:
§ ottenimento del nulla osta da parte del Genio Civile;
§ ottenimento del permesso edile;
§ pagamento delle tasse relative al permesso edile;
§ assunzione di un ingegnere esterno per testare la struttura e i servizi;
§ ispezione in loco da parte dei Vigili del Fuoco;
§ ottenimento del certificato di occupazione;
§ registrazione dell’edificio;
§ richiesta per gli allacciamenti idrici e fognari;
§ ispezione in loco e stima dei costi di installazione della rete idrica e fognaria;
§ installazione della rete idrica e fognaria;
§ richiesta per l’allacciamento elettrico;
§ ispezione in loco e stima dei costi relativi alla rete elettrica da parte del fornitore locale di energia;
§ ottenimento dell’installazione della corrente elettrica;
§ ottenimento della connessione telefonica.
Facile no? Armati di buona volontà e di ostinazione, oltre che di denari perché al momento le banche tengono ben stretti i cordoni delle loro borse, i novelli imprenditori possono solo sperare che la burocrazia subisca sforbiciate sempre più profonde fino a ridurre al minimo costi, pastoie e lungaggini per potere avviare un’attività che sempre presenta un’alea elevata ma che in questa contingenza è una vera e propria sfida alla crisi e al pessimismo imperante. Altresì un aiuto concreto con maggiore accesso del denaro preso a prestito dagli istituti finanziari a tassi più che legali potrebbe essere un antidoto a un PIL dal futuro molto, molto incerto.
N.b: buona parte delle informazioni sono state estrapolate dal sito http://www.to.camcom.it/Page/t15/view_html?idp=13884 e da http://www.guidaconsumatore.com/imprenditoria/come-aprire-un%E2%80%99impresa-in-italia.html