Magazine Politica
Turchia: centinaia di detenuti curdi in sciopero della fame nel silenzio dei media
Creato il 31 ottobre 2012 da PasudestAmnesty International è intervenuta dopo che nei giorni scorsi erano circolate notizie secondo le quali i detenuti in sciopero della fame nelle carceri di Silivri e Sakran erano stati posti in isolamento e che in quella di Tekirdag le guardie carcerarie avrebbero sottoposto a maltrattamenti quelli che stanno prendendo parte alla protesta. Secondo le denunce, le autorità penitenziarie avrebbero inoltre, in alcuni casi, limitato l'accesso all'acqua, allo zucchero e alle vitamine con cui i prigionieri si garantiscono la sopravvivenza. Lo sciopero della fame, ha ricordato Amnesty, è una protesta pacifica e le autorità turche devono rispettare il diritto alla libertà d'espressione dei prigionieri, compreso quelli di avvalersi di questa forma di lotta. Per questo chiede che non vengano prese sanzioni nei confronti dei detenuti in sciopero della fame e che sia rispettato il divieto assoluto di tortura e di altri maltrattamenti. Amnesty chiede inoltre che i detenuti abbiano accesso a cure mediche qualificate e che siano avviate indagini approfondite ed imparziali su punizioni e maltrattamenti che sarebbero stati inflitti ai detenuti in sciopero della fame.
Il governo turco, da parte sua, ha chiesti ai detenuti curdi di interrompere la loro protesta, senza però indicare l'intenzione di discutere le loro richieste. Il ministro della Giustizia, Sadullah Ergin, si è recato in visita al carcere di Sincan, alla periferia di Ankara, incontrando i detenuti in sciopero della fame. Il ministro ha poi dichiarato che il governo è al lavoro per "fare in modo che questo genere di azioni non siano più necessarie in Turchia", ma senza spiegare se intende rispondere alle rivendicazioni. Intanto, sabato scorso si sono aggravate le condizioni di quattro detenute in sciopero della fame da oltre un mese e mezzo: il loro corpo comincia a rifiutare ora anche i liquidi. Nonostante ciò hanno dichiarato di voler continuare la protesta, una scelta che potrebbe diventare senza ritorno. Per questo intellettuali, scrittori e attori come Sezen Aksu, Yasar Kemal, Rakel Dink e Ipek Çalisar chiedono alle autorità di rispondere prima che sia troppo tardi.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Le elezioni generali turche e il quadro geopolitico
Turchia :::: Aldo Braccio :::: 14 giugno, 2015 :::: Il quadro politico uscito dalle elezioni appena svoltesi presenta una Turchia più frammentata e instabile. Leggere il seguito
Da Eurasia
CULTURA, POLITICA INTERNAZIONALE, SOCIETÀ -
La Turchia sta per collassare?
Le recenti elezioni in Turchia hanno scosso il quadro politico del paese a causa della sconfitta del partito islamico di cui è esponente il presidente della... Leggere il seguito
Da Fenrir
SOCIETÀ -
La democrazia alle prese con le “cose turche”
Il segnale di stop che si è acceso di fronte a Erdogan e al suo tentativo autoritario – dittatoriale ci può insegnare qualcosa attorno alla democrazia, all... Leggere il seguito
Da Albertocapece
POLITICA, SOCIETÀ -
La mezza vittoria di Erdoğan
In Turchia il partito del presidente ha preso più voti di tutti, ma per la prima volta in 13 anni non ha la maggioranza assoluta: e i curdi sono entrati in... Leggere il seguito
Da Andrea86
ATTUALITÀ, SOCIETÀ -
I ribelli siriani addestrati dagli USA (“Siamo alle comiche” edition)
(Pubblicato su Formiche) Un’esclusiva del Daily Beast: il sito d’informazione americano ha incontrato un capo dei ribelli siriani che dice che il suo gruppo... Leggere il seguito
Da Danemblog
SOCIETÀ -
Mutlu Kaya: ancora una vittima della contraddizione turca
Il sogno di diventare cantante e uno colpo di pistola alla testa: la storia di Mutlu Kaya La ragazza, il talent, lo sparo Nonostante il suo nome significhi... Leggere il seguito
Da Retrò Online Magazine
ATTUALITÀ, SOCIETÀ