Turchia: donne sfidano proibizione del vicepremier e si mostrano sorridenti su twitter

Creato il 30 luglio 2014 da Nicola933

di Gabriella Maddaloni - 30 luglio 2014

Di Gabriella Maddaloni. Diventa un Paese sempre più controverso la Turchia, dove negli ultimi anni la tradizionale cultura laica è sempre più soppiantata dalla nuova “morale” islamica integralista imposta dal premier conservatore Erdogan.

Eppure, sembra che il popolo turco non sia disposto a rinunciare così facilmente alla libertà di pensiero e azione cui ognuno avrebbe diritto. Specie le donne. È proprio da loro, infatti, che proviene il coraggioso quanto ironico gesto di protesta avvenuto ieri nei confronti della politica conservatrice del governo.

Tutto è partito dal pensiero espresso dal vicepremier Bülent Arinç, che durante un meeting ha asserito che le donne turche “si sono fatte coinvolgere dalla dirompente ‘corruzione della moralità’. La donna ‘casta’ non dovrebbe ridere in pubblico, perché farlo significherebbe essere ‘invitante’ e non rispettosa dei canoni della morale islamica. Dove sono finite le nostre ragazze? Quelle che arrossiscono un po’, abbassano il capo e volgono lo sguardo da un’altra parte quando le guardiamo in volto, diventando un simbolo di castità?”

La reazione delle donne è stata pressoché immediata: in centinaia hanno postato le loro foto su twitter, in cui si mostravano da sole o in gruppo, ma comunque con grandi sorrisi stampati sui loro volti. Le foto sono state accompagnate da “hashtag” come  #kahkaha (“ridere”) e  #direnkahkaha (“resistere e ridere”).

Che “morale” può mai essere una morale che pretende anche di impedire di ridere?


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