In Turchia una serie di scandali politici stanno minando il governo Erdogan:
La Stampa. Il premier, dopo le dimissioni del ministro dell’Interno, dell’Economia e dell’Ambiente, ha cambiato quasi tutti i componenti dell’esecutivo: 10 ministri hanno perso la testa, fra cui uomini di fiducia del primo ministro e sono stati sostituiti con personaggi solo apparentemente di secondo ordine.
Il gesto del premier arriva dopo giorni di scandali e polemiche, con i figli di due ministri, alcuni importanti dirigenti dell’Akp, il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo al potere nel Paese, arrestati con le accuse di corruzione, frode, traffico illecito d’oro e appropriazione indebita. In manette anche alcuni imprenditori vicini al primo ministro.
Un vero e proprio vaso di Pandora, arrivato in un momento in cui Erdogan stava cercando di risalire la china dopo le proteste a Gezi Parki l’estate scorsa e alla vigilia di un anno, il 2014, dove si terranno le elezioni amministrative e quelle presidenziali, con il premier che cercherà di coronare il suo sogno di assurgere alla prima carica dello Stato.
Ma c’è qualcosa che dovrebbe preoccupare il primo ministro prima ancora delle sue ambizioni personali. Nel Paese tutti concordano nel dire che il mandante morale di questa operazione sia Fetullah Gulen, potentissimo filosofo islamico in autoesilio negli Stati Uniti, che per molto tempo ha aiutato, anche finanziariamente, l’Akp e che da tre anni sembra sempre più in rotta di collisione con il premier.
Una guerra interna tra le due anime del partito del Premier Erdogan:
Una vera e propria guerra intestina alla destra islamica turca, dove Gulen può contare su precisi riferimenti politici, primo fra tutti il presidente della Repubblica attuale, Abdullah Gul, che non è rimasto coinvolto dagli scandali e sarà molto probabilmente lo sfidante di Erdogan nella corsa alla prima carica dello Stato. Nel rimpasto di governo, il premier islamico-moderato ha messo un suo uomo di fiducia al ministero della Giusitizia, Bekir Bozdag, una delle figure più conservatrici del partito. Se si pensa che proprio la magistratura sta indagando sugli scandali che coinvolgono l’entourage del Primo Ministro, c’è da scommettere che, dopo la rimozione di 14 capi di polizia, nei prossimi mesi ci potrebbero essere giri di valzer anche in alcune procure.