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Turin Marathon: a 60 anni ancora voglia di record

Creato il 16 novembre 2012 da Sportduepuntozero
16/11/2012 By Marco Leave a Comment

Turin Marathon: a 60 anni ancora voglia di recordTra i concorrenti della 26esima edizione della Turin Marathon ci sarà anche una torinese da seguire con particolare attenzione, al via con il pettorale numero 121. E’ Maria Grazia Novacchia, 60 anni lo scorso 5 novembre, in gara per la prima volta nella categoria Over 60. Al proprio attivo ben 177 maratone, dal 1983 ad oggi, corse in Italia e nel mondo. Alla radice di questo sforzo dinamico una passione smisurata per lo sport e la corsa, appagata negli anni ma, fortunatamente per lei e chi le vuole bene, e sono in tanti, non ancora esaurita: <<Molto probabilmente – spiega – perché ho sempre corso senza rinunciare agli altri aspetti della mia vita, di donna, insegnante, madre, moglie e compagna. La voglia di allenarmi e misurarmi in gara è rimasta immutata nel tempo>>.

Per farlo, oltre ad una salute di ferro ed un fisico “assecondante” occorre porsi sempre obiettivi. E’ la legge dello sport e della vita che Maria Grazia applica con assoluta naturalezza, come quella che le permette, senza puntare la sveglia, di alzarsi alle 5 e iniziare la giornata correndo: <<Proprio così – risponde con decisione – se il corpo non è stanco e quindi non abbisogna di ulteriori ore di sonno il là alla quotidianità avviene correndo per le strade di casa. Mentre mi alleno penso, a volte non mi rendo neppure conto degli sguardi attoniti dei passanti o di quelli di persone conosciute, assorta come sono nei pensieri. Utili, spesso, arricchenti>>. La prima maratona di Maria Grazia è datata 1983, in quel di Cesenatico. Ottimo il riscontro cronometrico: <<Fu un tre ore e 8 minuti che mi indusse a credere sempre più nella specialità e ad allenarmi per progredire. In breve, di lì ad appena venti giorni, arrivò a Cesano Boscone, in una delle maratone in quel periodo più note sul territorio nazionale, un miglioramento di quasi 20 minuti, per un fantastico 2 ore 48 minuti e 54 secondi>>. Sempre più lanciata Maria Grazia fece registrare il personale due anni più tardi, nella Maratona di Milano valida anche quale campionato italiano assoluto: <<Arrivai seconda – ricorda – in due ore, 40 minuti e 7 secondi. Un tempo di valore assoluto che mi aprì le porte della nazionale maggiore. Partecipai a diversi raduni ma capii che non era quello il mio mondo. Feci una scelta di vita includendo nella stessa tutti gli ingredienti di cui abbiamo parlato prima. Solo così sarei riuscita a sentirmi completa>>.

Nella sua lunga carriera molti gli apici. Su tutti le vittorie nelle maratone di Manila e Mombasa, nel lontano e affascinante Kenya: <<Nella seconda, in particolare, ricordo di aver raggiunto e superato la prima concorrente ad un chilometro dalla conclusione. Una soddisfazione immensa, come quella di ritrovarmi al ritorno sulle pagine della Stampa. Una persona comune in grado, con la corsa che tanto ama, di diventare protagonista e trovare enorme gioia, per se stessa e per gli altri>>. Proprio la condivisione di questa passione rappresenta una delle chiavi del successo di Maria Grazia: <<Arrivai alla corsa grazie a mio marito, ho trasmesso la passione per lo sport a mia figlia Silvia, ed ora la condivido con il mio compagno>>. La figlia Silvia e il marito Giovanni corrono da cinque anni e proprio nel 2012 sono stati al via della maratona di Amsterdam. Quella di domenica 18 novembre sarà per Maria Grazia Novacchio la 20esima maratona di Torino, “o giù di li”. La affronta con la voglia di “battere il record di categoria Over 60, attualmente detenuto da un’amica che sarà in gara ed è fissato sul tempo di 3 ore e 17 minuti”. La protagonista di questa storia affascinante detiene già il record di categoria Over 55 (3 ore e tre minuti) e di categoria Over 50 (2 ore e 56 minuti): <<Sarebbe stupendo centrare il tris!>>.

Maratona e sport, si diceva. Maria Grazia, insegnante presso l’Istituto Comprensivo Manzoni di Torino, dove da 15 anni segue i ragazzi delle classi elementari diversamente abili, si impegna quotidianamente per trasferire loro e alle rispettive famiglie il messaggio dell’importanza di praticare e seguire lo sport, inteso come veicolo di affermazione personale e sociale, mezzo per costruirsi in modo completo e appagante.
Costruzione che a lei certo non è mancata tanto da sentirsi pronta a sorridere sempre, cosa che i suoi colleghi le riconoscono, non appena varca la soglia dell’Istituto scolastico che tanto ama, come la corsa, come il vivere. Magie dello sport e dei 42 km e 195 metri!

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