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Turne’ – Gabriele Salvatores

Creato il 18 marzo 2015 da Maxscorda @MaxScorda

18 marzo 2015 Lascia un commento

Turne
Dai una, dai due, dai tre alla fine son tornato a guardarlo.
Amici da una vita, attori ad un passo dal successo, sempre insieme ed insieme una nuova tournée in giro per l’Italia. Tutto tra loro e’ condiviso, ad un certo punto anche la donna che tradisce l’uno per l’altro, salvo poi dichiararsi innamorata di entrambi, giusto per complicare un po’ le cose.
Come se non bastasse, arrivera’ la grande opportunita’ del cinema americano che seperara’ i due amici una volta per tutte… forse.
Come dicevo, e’ davvero da tanto che non pensavo a questo film.
Vuoi che in fondo si fa apprezzare negli anni in cui ci si strugge per amore, quado si vuole lasciare tutto e fuggire e il melodramma vince nel teatrino della vita. Eppure e’ un  film che so apprezzare piu’ oggi che ai tempi in cui lo vidi e parliamo di poco tempo dopo l’Oscar di "Mediterraneo".
Allora serbavo ancora una certa diffidenza in Abatantuono ma a rivederlo e’ Bentivoglio la tragedia perche’ non e’ maledetto, e’ solo moscio.
Poi la Morante… eh la Morante. Oltre le tette il nulla, anzi restano i ciglioni che solo la Ferilli ha saputo sfoggiare cosi’ male ma ai quali non fai caso tenendo lo sguardo basso. 
E  la dizione, che ti domandi come e’ possibile sia arrivata sino a li. Ok meglio non chiederlo.
E’ un Salvatores ancora molto televisivo, qualche sprazzo di luce nei grandi spazi, esterni migliori degli interni e non a caso i film successivi saranno vincenti all’aria aperta.
Mi fa molto ridere questa storia del triangolo, degli amiconi che si rubano le donne. Tanto per fare il maligno gossipparo, la storia dei due protagonisti trova una sponda nella realta’, ovvero quando Salvatores piu’ o meno in quegli anni, si mise con l’ex moglie di Abatantuono che nel film e’ quello che ruba la donna, in un gioco di specchi che solo Fellini pote’ osare. Vuoi vedere che il regista ha qualcosa a che fare col divorzio e il film e’ anche un pretesto per dire la propria? Divertente anche il richiamo scherzoso all’Oscar che solo un anno dopo verra’ veramente. Curiosa premonizione, stupefacente per alcuni versi.
Leggerissimo, quasi impalpabile, molte le battute buone che in gran parte ringraziano la verve di Abatantuono, protagonista e mattatore della pellicola, qualche sequenza da ricordare e che dire, invecchiato ma piu’ o meno regge.

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