La tradizionale visione della montagna come “area svantaggiata” incide ancora oggi fortemente sulle politiche che riguardano le Alpi. Questo, dal punto di vista della tutela del paesaggio, fa si che le aree meno sfruttate turisticamente soffrano di un considerevole disinteresse che si palesa nel degrado che marca diverse zone alpine. Guardando in particolare alla salvaguardia dei paesaggi terrazzati, le difficoltà che si possono riscontrare sono anche maggiori. Tuttavia si registrano anche delle contro tendenze: la voglia di trasmettere alle generazioni future questi straordinari manufatti è infatti cresciuta negli ultimi anni e continua ad animare esperienze molto interessanti, alcune delle quali sono iniziative spontanee di associazioni ambientaliste o altri gruppi sociali, mentre in altri casi si tratta di progetti partecipati che coinvolgono università, enti pubblici e altri soggetti. Diverse sono le metodologie di lavoro e diversi sono gli attori coinvolti, ma in tutte queste esperienze non viene mai a mancare la volontà di coinvolgere il mondo urbano nella protezione di questi luoghi, in un sodalizio teso a salvare i valori che la montagna esprime.
Poggia sulla ricerca di un nuovo patto tra montagna e pianura anche l’iniziativa ‘Adotta un terrazzamento’: progetto strategico del Comune di Valstagna, del Gruppo Terre Alte del Club Alpino Italiano e del Dipartimento di Geografia dell’Università di Padova. Questa volta però, non si mira solo al coinvolgimento delle comunità locali, ma di tutti gli amanti della montagna, prospettando una forma di sostegno che non è solo di svago turistico, bensì un impegno a sorreggere i delicati equilibri che legano uomo e ambiente naturale. Così, il progetto, oltre a mettere in campo un’azione concreta di restauro territoriale, diventa un mezzo per sensibilizzare verso i problemi degli spazi vissuti della montagna.
Cuore pulsante del progetto è il Comitato Adotta un terrazzamento in Canale di Brenta, il quale si fa tramite tra i proprietari dei terrazzamenti, oggi emigrati all’estero o anziani impossibilitati a prendersene cura, e tutti coloro che sono disponibili a supportarne la manutenzione. L’iniziativa è nata dopo le prime esperienze locali di ‘adozione’ spontanea: l’obiettivo oggi è quello di regolare e allargare l’attività, permettendo a chiunque di adottare un terrazzamento, sostenendo direttamente o a distanza la montagna del Canale di Brenta. Per raggiungere tale scopo, è stato costituito il sito del progetto (visibile alla pagina http://www.adottaunterrazzamento.org), all’interno del quale il visitatore potrà innanzitutto interessarsi alla storia dei versanti terrazzati del Canale del Brenta e comprendere i danni prodotti dall’abbandono, inoltre avrà la possibilità di scegliere tra l’adozione diretta oppure quella a distanza. In quest’ultimo caso, si potranno visionare le schede tecniche di alcuni lotti e scegliere di sostenere l’operazione necessaria sul terrazzamento esaminato (interventi scelti sulla base delle condizioni critiche di conservazione, della attitudine al recupero produttivo e della valenza paesaggistica). La sottoscrizione della quota contribuirà a sostenere l’attività di una squadra di volontari che si occuperà di recuperare le aree terrazzate in stato di abbandono e a coprire il rimborso delle spese per attrezzature e materiali necessari ai lavori.
Il successo che sta incontrando questo giovanissimo progetto, sembra confermare l’efficacia di questa forma d’intervento che potrebbe essere adeguatamente riproposto in altre aree con caratteristiche analoghe.
Autore: Sara Colombo