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Tutta questione di Fatti...

Creato il 22 agosto 2012 da Narratore @Narratore74

Tutta questione di Fatti... Ci ho provato… Mi sono detto "non lo fare, lascia stare, tanto è sempre la stessa storia che gira, gira, gira… non si conclude nulla…"… E invece, eccomi, di nuovo, a parlare di ebook Vs cartaceo. E mi tocca farlo nel modo peggiore, quello arrabbiato e stanco. Stanco. Di sentire cazzate sparate a mille, giustificazioni e scuse utilizzate solo per non accettare il progresso e l'evoluzione di un mercato. Ma forse è meglio se parto dall'inizio…
Qualche giorno fa è apparso un articolo sul sito del Fatto Quotidiano, un articolo che risulta, a dir poco, assurdo e raffazzonato. Per chiunque voglia continuare la lettura consiglio di seguire il link qui sotto e andarselo a leggere. Tutto sarà più chiaro… Ebook, il futuro sarà snob e discriminante? Letto? Ok, adesso possiamo parlarne. Tutta questione di Fatti...

Posso accettare che certi discorsi vengano fatti al bar, di fronte ad una coca, da persone che ne capiscono poco o semplicemente considerano l'argomento alla stregua della gestazione di una salamandra delle Alpi (esiste, fidatevi...). Ma quando a parlare è una giornalista, che si vanta di avere un seguito, e quindi potere, e ha la possibilità di scrivere articoli letti da migliaia di persone, be', in questo caso lo considero terrorismo. Già, terrorismo, perché di questo che si tratta, anche se involontario. Si vuole parlare di ebook? Bene, fatelo con la cognizione di chi si è informato! Non sparate stronzate solo per riempire uno spazio, con l'unica conseguenza di scrivere stupidaggini che non hanno senso. Perché un reader non è complicato da usare, molto meno di quanto non lo siano i vostri smartphone, quelli belli lucidi che ormai usano tutti. E nemmeno costa così tanto, visto che con un centinaio di euro ci si porta a casa un apparecchio di tutto rispetto.

Non ditemi che con i prezzi dell'editoria italiana non ammortizzereste la spesa in pochissimo tempo...
E poi, discriminante???
Perché non è discriminante che ormai tutti facciano acquisti da ebay, no vero? O che serva una carta di credito praticamente per fare qualsiasi cosa?
Mi sento preso per il culo, davvero.
Ormai tutto funziona attraverso la soglia digitale, ma nessuno si batte per questo. No, ci si infervora per gli ebook, per il demonio a inchiostro elettronico! Sono poche le persone che potrebbero usufruirne, almeno stando a quello raccontato dalla giornalista in questione, ma allo stesso tempo sono milioni i fruitori del porno a pagamento in rete. O dei siti di poker. E lì si usa la carta di credito...
Il problema è sempre quello: scarsa voglia di rinnovarsi. In Italia è così, da sempre, perciò siamo indietro decenni confronto ad altri paesi. Poi ci si lamenta, si deve ricorrere a leggere in lingua originale perché i nostri editori non le pubblicano mica quelle robe là... ma si da il caso che non vengano pubblicati solo drammoni famigliari e libri di vampiri, ormai così stantii da sembrare nocivi per la salute.
Se un giorno trovassi un articolo in rete, dal titolo "L'ebook è il male, io sono la cura!"... be', non mi stupirei mica. Oltretutto, nel post maledetto, viene anche paventata una sorta di lobby del libro, con formati astrusi e obblighi ad aggiornare il dispositivo sempre più spesso.
Ehhhh?
Con Windows e soci non si è mica lamentato nessuno, mi pare. Ne per qualsiasi altra apparecchiatura tecnologica... e tutti giù ad aggiornare il sistema operativo, per avere più funzioni, più stabilità e via discorrendo...
Amazon, perché è di loro che sta parlando e non c'è bisogno di fare finta di non scriverlo che tanto tutti lo hanno capito, ha un suo formato dedicato e un suo device. Ok, mi sta bene. Anche la Apple però sfrutta la stessa politica di mercato, mi sembra. Ma non siamo certo alla monopolizzazione, visto che il formato universalmente accettato non è il mobi ma l'epub, che è possibile leggere con decine di reader diversi, per non parlare di pc, tablet e smartphone.
Ecco perché mi disturba che si possa scrivere un post del genere senza informarsi. Peraltro, bastavano cinque minuti su google per rimediare alle mancanze, ma sembra che ultimamente la scusa più accettabile sia "be', io mica lo sapevo...". Questo è sinonimo di poca professionalità o, nel peggiore dei casi, di furbizia spicciola. Ora non voglio certo elencare le caratteristiche di un reader, di uno schermo E-ink e via dicendo. Quello che mi fa rabbia è che dall'articolo in questione si evince che la giornalista (tutto il mio rispetto, eh) ha letteralmente cagato fuori dal vaso. Non si scrivono certe cose senza approfondire, così come si sarebbe fatto invece per un caso di cronaca nera. Troppo facile sparare a zero su qualcosa che, evidentemente, non si conosce. Risulta solo un pessimo modo di fare entrate, in senso di visibilità. Ribadisco, non mi interessa fomentare una guerra che non ha ragione di esistere, visto che la cosa importante, quando si legge un libro, è la forma, la sostanza, lo stile. La storia è la cosa principale, tutto il resto è contorno. Non parlatemi di profumo della carta o di spessore del volume, sono cavolate che portano solo a pensare che allora Gutenberg abbia distrutto il mondo degli amanuensi... Leggere è bello, in qualunque modo lo si faccia. E provate a smentirmi... Tutta questione di Fatti...
Ma il bello deve ancora venire... Potrei fermarmi qui, se non fosse che c'è dell'altro, forse il lato peggiore di tutta la vicenda. Il buon caro Sommobuta, amico basista e ottimo blogger, ha avuto l'ardire di commentare il post in questione con una risposta di tutto rispetto, in cui analizzava le mancanze palesi dell'articolo e spiegava, in maniera lucida e ragionata, quali in realtà le cose che erano state tralasciate. Be', quel commento è sparito. Oltretutto, come se già non fosse abbastanza, il suo IP è stato inserito in una lista di indirizzi sotto controllo, per cui i suoi commenti sono tutt'ora in moderazione. Ah sì? Bene! E per fortuna che Il Fatto Quotidiano sbandiera ai quattro venti di essere contro la censura, aperto a tutte le opinioni e storicamente contro ogni forma di negazione della libertà di espressione! Proprio bravi! Davvero, stavolta avete proprio fatto filotto. C'era un tempo in cui vi avevo creduto, ero pronto ad alzare la vostra bandiera come un esempio di vero giornalismo… ora rimane solo fuffa, nulla più di una palla di pelo sotto al letto. In questo mondo, fatto di idee ammanettate ad un termosifone, la libertà è rara. Credevo di averla trovata in voi, invece mi sbagliavo. E questo fa male. Molto male… Perciò, cari miei, la prossima volta che scrivete un articolo, pensate a quanto potreste perdere e a quello che potreste guadagnarci. Chissà, forse capirete di averla fatta grossa...


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