Si ritorna ad Ostia, precisamente a Castelporziano, con Tutti al mare, opera prima del regista Matteo Cerami, figlio d’arte di Vincenzo, grandissimo sceneggiatore di tanti e importanti film italiani.
Il film di cui stiamo parlando, è una commedia corale con un cast brillante composto da Marco Giallini, Gigi Proietti, Ilaria Occhini, Vincenzo Cerami, Anna Bonaiuto, Libero de Rienzo, Francesco Montanari, Ambra Angiolini, Claudia Zanella, Franco Pistoni, Sergio Fiorentini, Elena Radonicich, Giorgio Gobbi, Rodolfo Laganà, Ninetto Davoli, Ennio Fantastichini.
Maurizio (Marco Giallini), come ogni mattina apre il suo chiosco di fronte al mare, accompagnato dalla presenza dell’inseparabile mamma sulla sedia a rotelle (Ilaria Occhini). Circondato da immigrati che lavorano per lui, segue le sue faccende di routine e aspetta che arrivino i bagnanti. Gradualmente il chiosco inizia a riempirsi di personaggi disparati, alcuni eccentrici come il proprietario del pappagallo (Vincenzo Cerami), lo iettatore (Franco Pistoni), altri tipizzati, come la coppia di hostess omosessuale (Ambra Angiolini e Claudia Zanella), una coppia di amici, uno dei quali con moglie russa (Francesco Montanari e Libero de Rienzo). Tutti mangiano, bevono, si rilassano al mare. Di sera i bagnanti tornano a casa e magicamente il chiosco si trasforma in un ristorante chic, di classe, frequentato da personaggi del tutto differenti da quelli della giornata, tra cui una comparsata, (che si poteva evitare), di Pippo Baudo.
Tutti al mare, una commedia vecchio stile, che nasce dall’intenzione di ricordare quel film che in passato (ormai trentacinque anni fa), aveva diretto Sergio Citti, (definito oggi il “quinto Re di Roma”): Il Casotto.
Una commedia dissacrante quella di Citti che raccontava la giornata di una serie di persone (interpretate da un cast stellare: Catherine Deneuve, Jodie Foster, Gigi Proietti, Ninetto Davoli, Ugo Tognazzi, Michele Placido, Mariangela Melato, Paolo Stoppa) che si spogliano nella stessa cabina di una spiaggia libera di Ostia. Un film che si sviluppava in una sola giornata, descritta con un’ironia amara che faceva riflettere, come non capita più nel cinema di oggi. Una maniera di fare commedia che purtroppo non appartiene più alla contemporaneità, e forse nemmeno al film del figlio di quel Vincenzo Cerami che aveva scritto Il casotto.
Difatti, Tutti al mare, nonostante la bravura di attori del calibro di Marco Giallini, che veste i panni di un menefreghista mammone, personificazione dell’italiano medio, di Proietti, che come sempre conferma la sua grande dote comica, in particolare nel duetto con Rodolfo Laganà, non riesce a darci quella sensazione che le commedie del passato riuscivano a farci vivere. Tutti al mare è un film a volte discontinuo, ripetitivo e altre volte standardizzato, zoppicante. Inoltre, sebbene l’intenzione del regista e dello sceneggiatore fosse di raccontare dei personaggi disorientati, smarriti, contemporanei dei nostri giorni, essi alla fine stancano e risultano monotoni e artefatti. Soprattutto se andiamo ad analizzare il personaggio de “il suicida”, interpretato da Ennio Fantastichini: esso nella sua follia e disperazione è eccessivo, decisamente forzato. Non mi riferisco a un problema d’interpretazione ma di scrittura del personaggio.
In definitiva, la commedia di Matteo Cerami non raggiunge gli obiettivi prefissati, ma, pur essendo una contraddizione, è da considerarsi un buon prodotto, lontano dalle solite commedie odierne che oggi fanno il pieno di incassi al botteghino.
Tutti al mare uscirà nelle sale italiane l’11 marzo 2011.
Valentina Calabrese