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Tutti all’opera

Creato il 16 maggio 2012 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Tutti all’operaCorrado Augias parla di opera, lo spettacolo più complicato, costoso, esagerato, mai inventato dall’uomo, con l’autore del libro  “Anche stasera”, Alberto Mattioli, vero appassionato del genere e portatore sano del “mal di lirica”.

Recitazione, canto, musica, luci, scenografia, costumi, balletti, coro, un putiferio di cose che ruotano attorno allo spazio scenico di uno spettacolo lirico, tutto costruito con sapienza artiginale, una vera e propria fabbrica creativa, con una ricca e unica tradizione italiana. Una macchina conplessa, molto costosa, realizzata da tante persone ( per aprire il sipario sono necessarie almeno 350 persone), che da lavoro a molte persone.

Tutti all’opera
Alberto Mattioli, giornalista specializzato in lirica, si definisce un “malato d’opera”, nel suo libro, dopo aver visto più di 1100 recite, da vita a racconti, aneddoti, eventi, tutti legati al tema. Mette i luce questo mondo bizzarro, fra cantanti divi, grandi direttori, registi “provocatori”, loggionisti scatenati, sfarzosi festival internazionali, insomma, in perfetto equilibrio tra passione ed analisi, svela tutti i segreti che ruotano attorno a quel genere musicale che va dal sublime al ridicolo.

Giunta ormai al suo quinto secolo di esistenza, questa forma spettacolare nata in Italia agli inizi del Seicento è una forma d’arte ancora in fase di espansione geografica; nessun continente è immune dal made in Italy globalmente più diffuso: si cantano le opere italiane a New York e a Pechino, a Buenos Aires,  a San Pietroburgo e in tutta Europa. E  il piacere  coinvolgente della recita è che tutto  accade lì, davanti a te che guardi, ascolti, ti commuovi e fa si che si creda che tutto diventi possibile, perfino che un soprano muoia cantando…

Eppure, “l’Italia è il paese al mondo dove l’opera si fa meno e peggio”. Quest’arte italiana così invidiata è abbastanza sconosciuta ai giovani ed è  elitaria. Quest’arte divide in classi sociali il pubblico degli appassionati. Per un giovane non è facilissimo accedere all’opera. Alla Scala di Milano la prima è  un evento mondano, con annessi signori e signore che fanno sfoggio di pellicce o gioielli, mostrandosi ai fotografi e ai giornalisti per essere immortalati come vip. Lusso, sfarzo, opulenza in un avvenimanto unico anche per la tasche! Peccato perchè la musica parla un linguaggio universale, entra dentro ed emoziona indistintamente. L’opera poi, ci parla di una musica del passato che è presente ancora oggi e rappresenta una parte illustre del nostro patrimonio culturale, una sapienza artigianale creativa, riconosciuta come eccellenza all’estero.

Tutti all’opera
Lo stato di salute del teatro dell’opera in Italia  giace al 43° posto della classifica mondiale, mentre in Europa i teatri sono aperti tutte le sere. Un  patrimonio da salvaguardare e da aprire a tutti, affinché diventi uno spazio vivo di confronto e di emozione per  tutti e di tutti.  Oggi l’opera è elitaria mentre una volta parlava a tutti. L’Italia è il paese della musica lirica. Sono tanti i compositori noti a livello mondiale a cui il nostro Paese ha dato i natali, così come sono tanti i compositori stranieri che sono stati ispirati dall’Italia per comporre alcune tra le loro opere più famose.

 E’ importante  andare all’opera, perché fa parte della nostra cultura ed è li che la passione si sente.


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