Per essere ancora più esplicito, il sito del Pdl (consultato il 21 marzo) reca queste parole d’ordine:
- i magistrati politicizzati usano illegittimamente i loro poteri contro chi è stato democraticamente eletto dai cittadini, - i magistrati possono commettere ogni abuso a danno di un cittadino senza mai pagare quando sbagliano; - non si è sicuri dell’inviolabilità delle proprie conversazioni telefoniche; - basta con la giustizia politica. Non c’è che dire, si tratta di obiettivi nobilissimi per chi si definisce: il partito degli onesti. Ormai il livello di oppressione fiscale, burocratica e giudiziaria è arrivato a livelli intollerabili.
Con la scusa della repressione della criminalità sono stati privati della libertà tanti onesti padri di famiglia dediti al commercio della droga per sfamare i figli; tanti onesti collettori di tangenti e tanti onesti professionisti, dediti ad attività predatorie; tanti onesti imprenditori costretti a mandare in esilio nei paradisi fiscali i capitali onestamente guadagnati con l’aiuto della “famiglia”.
Per giunta questa società di onesti deve confrontarsi quotidianamente con lo spionaggio screanzato sui telefonini, anche quelli più riservati, non essendo più sicura nemmeno dell’inviolabilità delle proprie conversazioni telefoniche: in Italia non si è più liberi di organizzare una rapina in banca, un’estorsione, un appalto truccato o un attentato che si viene subito intercettati!
Tuttavia il culmine di questa situazione insopportabile non è né l’oppressione fiscale né quella burocratica, ma l’oppressione giudiziaria. I magistrati arrivano ad usare i loro poteri (cioè il potere di procedere al controllo di legalità) persino contro chi è stato democraticamente eletto, come se i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche avessero il dovere di adempierle con disciplina ed onore!
Come se gli eletti dal popolo (specialmente uno!) non godessero del privilegio dell’inviolabilità. Del resto lo diceva anche lo Statuto Albertino che la persona del Re è sacra ed inviolabile. Per questo gli innumerevoli procedimenti penali a carico di Silvio sono atti sacrileghi perché colpiscono il corpo mistico del Re (di denari).
E’ evidente che questa situazione è intollerabile; questo ceto di magistrati si comporta come se noi vivessimo in una Repubblica, in uno Stato di diritto dove la libertà dei cittadini è assicurata dal rispetto delle leggi; dove i comportamenti illegali sono contrastati dai pubblici poteri; dove il controllo di legalità è esercitato in modo indipendente dalle istituzioni di garanzia.
E’ evidente che il partito degli onesti non può tollerare oltre questa situazione; per questo sabato 23 marzo ci stringeremo tutti intorno a Silvio in un abbraccio caloroso per dire no a quest’imbroglio dello Stato di diritto, della separazione dei poteri, della legalità al di sopra degli uomini d’onore.
E con noi si stringeranno in un abbraccio invisibile a Silvio tutti coloro che sono stati fermati nel loro cammino dalla magistratura politicizzata: Licio Gelli, Cesare Previti, Renato Squillante, Walter Lavitola, Giampaolo Tarantini, Marcello Dell’Utri e tanti altri profeti senza il cui sacrificio oggi non esisterebbe il partito degli onesti.
Domenico Gallo