Magazine Ciclismo
La 28enne londinese inizia a muovere i primi passi nel ciclismo in seguito a un infortunio patito nella corsa campestre mentre frequentava l'università di Cambridge nel 2005. Un passaggio tradivo dunque forse dovuto al fisico gracile della Pooley, appena 1,57m x 50 kg. L'anno dopo è subito quarta nei campionati britannici in linea risultato che ne determina il primo ingaggio nella Team Fat Birds UK. Nel 2007 è terza al Tour de France femminile e si piazza nei top ten sia nella prova in linea sia in quella contro il tempo nel Mondiale di Stoccarda, il primo da lei disputato. Alle Olimpiadi di Pechino è medaglia d'argento nella prova a cronometro, risultato che la consacra tra le migliori cicliste donne in circolazione. Arriva così l'ingaggio nel Team Cervelò che Emma ripaga subito vincendo il Tour de France e laureandosi campionessa nazionale a cronometro sempre nel 2009. Quest'anno, oltre al titolo mondiale la Pooley ha fatto sue corse a tappe come il Giro del Trentino e il Tour de l'Aude, una classica come la Freccia Vallone oltre allo straordinario bis cronometro-prova in linea a livello nazionale.
GIORGIA BRONZINI (Gara in linea donne)
La 27enne piacentina è l'icona azzurra della spedizione di Melbourne. Capello corto, viso sbarazzino, una vaga somiglianza con Francesca Schiavone a cui può essere accostata anche per la straordinaria grinta. Una vittoria bellissima quella di Giorgia perchè inaspettata per lei, velocista pura in grado stavolta di difendersi anche in salita. Dopo Tatiana Guderzo e Marta Bastianelli è il terzo successo per le atlete italiane negli ultimi 4 anni. Giorgia corona così il sogno iridato nel 2010 al suo decimo tentativo nella gara in linea. Gare dove la Bronzini ha ottenuto in carriera due piazzamenti nella top 10 oltre a un bronzo nel 2007 dietro a Marianne Vos che stavolta è stata invece in grado di battere. Nell'ultimo giro, dopo l'attacco della britannica Cooke e della tedesca Arndt riprese sul rettilineo finale, le capitane azzurre Guderzo e Cantele hanno scelto di sacrificarsi per puntare tutto sulla velocità di Giorgia, la più adatta per un arrivo di gruppo. La piacentina, più partendo da lontano è riuscita venire fuori al momento propizio approfittando della difficoltà della Vos nell'ultimissimo tratto. La neo campionessa mondiale in carriera detiene anche il titolo iridato nella corsa a punti su pista conseguito nel 2009 in Polonia.
TAYLOR PHINNEY (Crono under 23 uomini)
Il ventenne americano nasce come pistard iniziando a muovere i primi colpi di pedale nel 2005 nelle giovanili del team Slipstream. Taylor sin dal 2007 si dimostra un eccellente cronomen facendo suo il primo titolo iridato nella categoria juniores. L'anno successivo arriva anche il titolo mondiale nell'inseguimento su pista sempre tra gli juniores che lo proietta dritto all'olimpiade di Pechino. Qui nonostante la giovane età Phinney conclude la medesima prova all'ottavo posto, un buon piazzamento che contribuisce al suo ingaggio nel team giovanile del celebre connazionale Lance Armstrong. Con la sua nuova squadra Taylor ottiene risultati di prestigio bissando due volte la Parigi-Roubaix Espoirs (riservata agli under 23 e simile alla Roubaix vera e propria) e laureandosi campione nazionale a cronometro nel 2010 precedendo un corridore esperto come Levi Leipheimer. Nel frattempo Phinney continua l'attività di pistard confermandosi campione del mondo sia nel 2009 che nel 2010 nell'inseguimento. Un 2010 strepitoso per il pupillo di Armstrong conclusosi col titolo di Melbourne ma anche con il bronzo nella prova in linea. Un piazzamento che pone Phinney tra gli atleti più interessanti degli anni a venire sia in ottica olimpica ma sopratutto su strada visto che a cronometro, sul pavè e pure in volata ha dimostrato di non temere nessuno. Sarà felice la BMC che pochi giorni prima del mondiale si è assicurata le sue prestazioni per il 2011, quando esordirà nelle corse del PRO Tour con i professionisti.
MICHEAL MATTHEWS (Gara in linea under 23 uomini)
Questo giovane canguro si è fatto un regalo davvero speciale per i suoi 20 anni festeggiati il 26 settembre scorso. E' stato infatti l'unico oro australiano nei mondiali di casa ottenuto al termine di un entusiasmante volata di gruppo. A differenza di Phinney, Matthews non ha alle spalle risultati di rilievo se non il titolo di campione oceanico a cronometro conseguito nel 2009. Finora ha corso nel team australiano Jayco-Skins
ma anche per lui il prossimo anno si apriranno le porte del professionismo con il passaggio nelle file della Rabobank.
FABIAN CANCELLARA (Crono uomini)
Lo sceriffo, bernese di nascita ma di origine lucane, è ormai un habituè alle maglie iridate avendone conquistate ben quattro a partire dal 2006. Quattro su quattro visto che l'unico mondiale che non l'ha visto primeggiare (Varese nel 2008) è stato dovuto al suo forfait a causa della stanchezza dopo aver disputato e vinto la cronometro olimpica di Pechino. Una vittoria che lo fa diventare, assieme alla francese Jeanne Longo, l'atleta con più titoli mondiali nella storia del ciclismo. A 29 anni ha vissuto nel 2010 la stagione della redenzione vincendo, oltre all'iride, due classiche del Nord come il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix anche se su di esse c'è ancora l'ombra del sospetto visto l'eclatante caso della bicicletta meccanica che lo ha visto protagonista. Lasciando da parte questo caso irrisolto Fabian ha disputato anche una buona prima parte di Tour de France indossando per ben 6 giorni la maglia gialla diventando così lo svizzero ad averla sfoggiata per più giorni superando un mostro sacro come Hugo Koblet. In quest'ultima parte di stagione Fabian sembrava però stanco vista la deludente Vuelta disputata e l'incertezza relativa alla partecipazione al mondiale. Scelta però che ha pagato ancora visto il margine sul secondo classificato (ben 1'02'') sebbene il percorso della crono avrebbe potuto penalizzarlo vista la presenza di strappi duri.
THOR HUSHOVD (Gara in linea uomini)Il neo campione del mondo degli elite è un ragazzone norvegese di 32 anni, primo ad aggiudicarsi l'ambito titolo per il suo paese. Un amore, quello di Thor per la bicicletta che inizia prestissimo, all'età di dieci anni e che lo porta già a vent'anni a vincere tutto o quasi. E 'il 1998 infatti quando Hushovd si impone all'attenzione del panorama ciclistico facendo sua la Parigi-Roubaix Espoirs, la Parigi-Tours e il mondiale a cronometro under 23 a Valkenburg in Olanda. Una volta diventato professionista nelle file della Credit Agricole conquista la prima tappa al Tour de France nel 2002 mentre nel 2005 è maglia verde sui campi Elisi. L'anno successivo vince la sua prima classica: la Gand-Welvegem, è maglia gialla per 2 giorni e vince la classifica a punti della Vuelta. Nel 2009 entra a fra parte della Cervelò e in luglio si tinge ancora di verde a Parigi, nel 2010 è secondo alla Roubaix ma è costretto a perdere un mese di gare per una frattura alla clavicola. Al suo rientro fa sua la tappa di Arenberg al Tour e la sesta frazione alla Vuelta prima dell'apoteosi australiana. Un successo, che ripaga una carriera costellata di successi ma senza mai centrare quell' acuto che dopo anni d'attesa è finalmente arrivato. Anche il nostro Pozzato si è subito congratulato con Hushovd felicitandosi e inchinandosi davanti a lui per una vittoria a detta di molti strameritata. Hushovd è stato bravo a correre in sordina non perdendo troppo negli strappi duri presentandosi nel rettilineo finale in ottima posizione. Li, in quei 700 m finali, ha semplicemente dato tutto andando via con il suo stile potente e vanificando così la sparata di Breschel. Siamo sicuri che il neo campione del mondo saprà onorare questa maglia che ha inseguito e meritato dopo tante battaglie, del resto con quel nome e con quell'aspetto da gigante muscoloso chi meglio di lui potrebbe incarnare il simbolo di miglior atleta del ciclismo mondiale?
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